356 Clemente XIV. 1769-4774. Capitolo Vili. « che studiando si beva il veleno ».1 Verso i frati si comportava con estremo disprezzo.2 I gesuiti rimanevano sempre lo spettro del Tanucci. Temeva che potessero ritornare e cercava di prevenire tale deprecata possibilità;3 faceva il conto di quanto danaro andava all’estero sotto forma di pensioni per gli esiliati.4 Del resto la questione dei gesuiti porgeva al Papa uno strumento di difesa contro le prepotenze del governo. Le continue violazioni del concordato, così egli si lamentava col cardinale Orsini, costituivano un ostacolo alle grandi risoluzioni che egli avrebbe voluto portare a compimento in seguito alle insistenze dei re di Spagna e di Francia; esse gli amareggiavano la vita a tal segno, che avrebbe voluto abdicare e rinchiudersi per sempre in Castel Sant’Angelo.5 Lo stesso Orsini protestava contro il concetto di una Chiesa di Stato del Tanucci6 e gli dichiarò che, d’accordo coi vescovi italiani e spagnoli, egli riteneva il Papa superiore anche ai concili ecumenici. II nunzio doveva procedere, d’ordine del Papa, senza interpellare preventivamente il governo, contro quei vescovi e regolari i quali passavano il loro tempo a Napoli senz’altro motivo che il desiderio di divertirsi.7 Un memoriale segreto al Tanucci8 gli (consiglia di non lasciarsi indurre dalla Curia romana a negoziati che si concludevano sempre con vantaggio di questa a danno degli Stati cattolici. Si sarebbe dovuto far marciare senz’altro e inaspettatamente un reggimento su Castro e occuparne il territorio, rifiutare il tributo della chinea e incamerare i proventi che Roma traeva dalle Bolle, dai Brevi, dalle Riserve, ecc. In tal modo si sarebbe 1 * Tanucci a Fogliani, 1° luglio 1769, Archivio di Simancas, Estado 6009. 2 * « Il fratume però è getto e cloaca della gente stolta e pericolosa ». Est ibid. A Nefetti, Portici, 13 maggio 1773,ado 3023, 803. 3 * Tanucci a Grimaldi, 4 giugno 1771, ibid. Estado 6104. 4 * A Orsini, 11 agosto 1770, Archivio segreto pontificio, Regolari, Gesuiti 109. 5 * Tali prepotenze, così si lamentava il Papa, erano « una specie di fraporre ostacolo alle cose grandi, che meditiamo, e siamo disposti a fare a premura di S. Cattolica e Christianissima ». Egli era pronto « per il bene della Chiesa ad andarsi a rinchiudere in Castel Sant’Angelo ». Orsini a Tanucci, 8 maggio 1770, Archivio di Stato di Napoli, C. Far-nes. 1475. L’ * Azpuru e il Papa ripetono che le innovazioni di Napoli ritardano la soppressione. Centomani a Tanucci, 22 gennaio 1771, ibid., Esteri-Boma 1218. 6 * 29 maggio 1770, ibid., C. Farnes. 1475. 7 8 novembre 1771, Theiner. Oesch. II 86. «La maggior parte dei vescovi » era riprovevole, * scriveva anche il Tanucci al Centomani il 24 marzo 1770, Archivio di Simancas, Estado 6011. «Vogliono ozio non residenza ». 8 * « Secreta memoria », Archivio di Stato di Napoli-Raccolta da vari Archivi Napoletani 676.