Divergenze tra gli ambasciatori. 109 ambasciatore di Francia, era persuaso che, dopo che i rami principali dell’albero erano stati recisi, convenisse portare la scui’e alla radice, poiché ciò era richiesto dalla politica e dalla pace degli Stati cattolici e della Santa Sede.1 II motivo più profondo di tale ardente desiderio degli uomini di Stato borbonici consisteva senza dubbio in ciò, che soltanto colla completa distruzione del-l’Ordine dei gesuiti potevano trovar sanzione le misure di violenza che essi avevano iniziate nei loro paesi. Per quanto vi fosse unanimità nello scopo, non erano tuttavia ancora chiari i mezzi per raggiungerlo.2 Carlo III era d’avviso che dovesse procedersi verso il nuovo Papa collo stesso rigore usato prima verso Clemente XIII, essendo egli vincolato sia dall’atteggiamento assunto da cardinale, sia dalla sua elezione che veniva rappresentata come opera dei Borboni. Tale opinione era condivisa da Azpuru e Aubeterre. Ma il Cardinal Bernis, da diplomatico equilibrato, riteneva consigliabile di non andare allo scopo in maniera tumultuaria e violenta, bensì piuttosto con mezzi più dolci. Ciò gli procurò immediatamente la diffidenza del re di Spagna, il quale ardeva letteralmente dalla brama di veder annientato completamente l’Ordine dei gesuiti. Lo spirito di parte, scriveva Carlo III a Luigi XV il 7 giugno 1769, che i discepoli del Loyola a ve va no* 1 a s c iato in quegli stessi paesi donde erano stati espulsi, era dannoso tanto alla religione quanto alla tranquillità degli Stati. Il re di Spagna riteneva la nomina di un cardinale ad ambasciatore così pericolosa per il fine comune, che lo Choiseul durò fatica a tranquillizzarlo sulla fiducia che il Bernis meritava.3 S’intende che questa opinione si ripercosse sui rapporti dell’Azpuru col Bernis: già prima che il cardinale assumesse la sua nuova posizione di ambasciatore si erano manifestate tra i due serie divergenze d’opinione, in quanto il Bernis non voleva dare alla soppressione dei gesuiti la precedenza su tutte le altre richieste. 4 Tali divergenze andarono presto aumentando al punto che l’Azpuru scrisse a Madrid lamentandosi che il Bernis volesse tirare per le lunghe la soluzione della questione gesuitica. Ciò era esatto nel senso che il cardinale si proponeva di ottenere la distruzione del-l’Ordine paralizzandolo gradatamente, senza violenza e senza chiasso. Le lagnanze mosse da Madrid a Parigi per il contegno del Bernis erano così frequenti, che allo Choiseul toccava prendere ogni settimana le difese del suo ambasciatore. 5 1 Masson 120. L’Aubeterre, così ]’* Orsini al Tanucci il 27 giugno 1769, partì pieno di malcontento contro il Bernis e lo Choiseul. Ibid. 1473. 2 Masson 147. 3 Masson 102. 1 * Azpuru a Grimaldi, 6 giugno 1769, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. 5 Masson 145 s.