126 Clemente XIV. 176!) 1774. Capitolo III. della lingua francese; ma poiché la maneggiava male e inoltre non voleva, per via del segreto, esprimersi del tutto chiaramente, ne venne fuori un curioso brano di prosa,1 del quale il Bernis disse che il re leggendolo si sarebbe messo a ridere. Tuttavia da esso poteva chiaramente riconoscersi che Clemente XIV persisteva nell’intenzione di approvare le misure prese dai Borboni e di sciogliere poi al più presto possibile l’intero Ordine.2 Quando il Bernis, il 25 settembre, comparve all’udienza, il Papa gli consegnò la lettera aperta e gli ripetè le assicurazioni contenute in essa. 11 Bernis osservò che la lettera avrebbe dovuto essere più esplicita, al che il Papa rispose che il suo punto di vista avrebbe potuto essere spiegato più particolareggiatamente dal cardinale stesso. L’accusa di cercar sotterfugi lo fece ridere. « Il tempo » disse « ci giustificherà ambedue. Voi siete vescovo, io Papa; dobbiamo quindi osservare certe regole e salvaguardare il nostro onore; ma i sovrani saranno contenti. Se potessi recarmi un’ora sola presso i monarchi di Francia e di Spagna, essi mi renderebbero giustizia, e me la renderanno per davvero ! Quanto a voi, siete il mio amico, il mio conforto e il mio appoggio: tutto sarebbe perduto, se mai doveste lasciare il vostro posto di Roma ». Il Papa proseguì raccontando al cardinale che si era voluto dargli a intendere che la Francia voleva soltanto una riforma dei gesuiti, non la loro dissoluzione, ma egli non vi aveva creduto, Gli si era perfino consigliato di dar credito a questa voce per distruggere l’accordo tra le corti di Madrid e di Versailles, la cui unione era ritenuta pericolosa per la Santa Sede. A ciò egli aveva risposto che la Provvidenza lo aveva innalzato per rafforzare il trono pontificio mediante l’unione coi grandi sovrani, e che nel mantenere questa unione egli avrebbe trovato la sua gloria, la sua sicurezza e la sua pace. '< In una parola », conclude il Bernis « Dio solo conosce i pensieri degli uomini, ma è impossibile esprimersi più schiettamente di quanto faccia il Papa ».3 1 II testo del Breve, secondo 1’* originale nel Ministero degli Affari Esteri a Parigi, è il seguente: « Cleinens P. P. XIV Cha-rissimo in Christo Filio Nostro Ludovico Francorum Regi, diarissime in Clmsto fili noster, salutoni et apostolicam benedictionem ! Le dernier projet nous manifesté au nom de Votre Royale Majesté par le Cardinal Bernis touchant le commun connu affaire, a été par nous avec agreement accueilli: nous semblant beaucoup à propos pour le bien conduire à sa fin avec satisfaction réciproque. Cependant nous serons en attention de recevoir par le même Cardinal les mémoires qui sont nécessaires pour cela, afin de pouvoir après examiner l’affaire: ce qui ayant été accompli, nous donnerons une marque constante de notre paternelle affection avec laquelle donnons à Votre Majesté et à la Royale sa famille l’apostolique notre bénédiction. Datum apud Sanctam Mariani Maiorem pridie calendas octobris 1769, Pontiflcatus nostri anno primo. Confronta Masson 154 s.; Theiner, Epist. 31. 2 Theiner, Hist. I 385 s. 3 Relazione del 27 settembre 1769, ibid. 386.