152 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo III. fidenza che ancora regnava a Madrid,1 accettò nel giugno 1771 di esser padrino del figlio aspettato dalla principessa delle Asturie, nuora del re di Spagna.2 Sapeva bene quanto peso avesse l’atteggiamento della Spagna nella questione della restituzione di Avignone. Questa restituzione fu consigliata dal Bernis nel primo dispaccio da lui diretto, il 26 giugno 1771, al secondo successore dello Choiseul, il duca di Aiguillon. Il nunzio di Parigi, Giraud, che il 14 e il 28 maggio aveva sollecitato la soluzione di quella questione, rinnovò in forma molto urgente la richiesta il 25 agosto. Ma il Grimaldi fin dal 21 luglio aveva informato il gabinetto di Versailles che Carlo III non approvava la restituzione prematura di Avignone, ritenendo che un tale atto dovesse aver luogo soltanto dopo l’adempimento delle promesse del Papa. La restituzione di Avignone e quella di Benevento e Pontecorvo, così affermava Carlo III, avrebbero dovuto aver luogo contemporaneamente, giacché esse stavano in stretta connessione colla soppressione dell'Ordine dei gesuiti, tanto che questa dovesse avvenire prima o dopo; nel secondo caso si sarebbe dovuta inserire una clausola che contemplasse l'eventualità che il Papa non adempisse la sua promessa.3 Un’altra preoccupazione fu suscitata al gabinetto di Madrid da un’ordinanza di Luigi XV del 15 giugno 1771, la quale concedeva il ritorno in patria a tutti i preti esiliati dalla Francia dal 1756 in poi.4 Il Grimaldi richiese che almeno i gesuiti rimanessero esclusi da quell’amnistia, ma la sua richiesta, considerata dalla Francia come un’intrusione nelle faccende intime del paese, fu respinta facendogli notare che il re non aveva da lamentarsi di nessuno dei gesuiti secolarizzati, e che il tollerarli in Francia non aveva nessun rapporto colla richiesta dello scioglimento della Compagnia. 5 Di fatto, tuttavia, il Bernis continuò come prima a ricevere istruzione di appoggiare in ultima istanza i passi compiuti dalla Spagna. 1 11 14 maggio 1771 il * Grimaldi scriveva all’Azpuru che dalle parole del Papa risultava chiaro il suo sforzo di rimandare la soppressione, di modo che la soluzione si andava allontanando di giorno in giorno. La dilazione equivaleva a un mancamento di parola. Il re era irritato che si traesse in lungo la causa Palafox, per trarre in lungo la soppressione. Archivio di Si-m a n c a s , Estado 5088. 2 * Carlo III a Clemente XIV, Madrid, 9 giugno 1771, e * Clemente XIV a Carlo III, 20 giugno 1771. Archivio dell’Amba sciata di Spagna a Roma. 3 Masson 185 s., 187. 4 II Fuentes, che trasmetteva l’ordinanza reale con * lettera da Parigi del 24 giugno 1771, esprimeva subito la sua preoccupazione. Archivi» di Simancas, Estado 4579. 5 Massou 190.