152 il mancato successo dell’intrigo olivolense. Con abilità, era riuscito a vincere la riluttanza obeleriana e indurre il duca ad accettare, consenziente il vescovo Cristoforo, il piano politico da lui accarezzato : ripristino del vescovo Cristoforo nella sua sede e conseguente esonero del diacono Giovanni (1) ; ritorno del patriarca in Grado dopo il lungo esilio ; pace con i duchi e i maggiorenti responsabili della politica dalmata ; infine aperta adesione, unitamente a questi, alla politica imperiale franca. Il vescovo Cristoforo fu reintegrato nella sua dignità e riammesso in sede. Egli stesso con cautela potè raggiungere la propria (2). Infine, dopo il successo ottenuto dinnanzi al tribunale regio per la rivendicazione dei contesi diritti della chiesa metropolitana gradense in Istria (3), nel placito del Risano, con mente pronta a tutte le audacie, ideò, propugnò e realizzò (3) l’invio della missione veneto-dalmatica alla corte di re Carlo. Dopo il Natale del 805, durante gli ultimi giorni di quell’anno ai primi del seguente, Obelerio e Beato, duchi di Venezia, Paolo, duca di Zara, e Donato, vescovo della città, in nome dei Dalmati, si portavano alla presenza del re franco in Aquisgrana, con grandi doni, per far atto d’omaggio e invocare la protezione del potente imperatore (4). Il gesto aveva un chiaro significato antibizantino, a breve distanza dall’inutile scambio di ambascierie e negoziati tra i due imperi per stipulare un pacifico accordo (5). Dall’imperatore fu emanata una ordinatio... de ducibus et populis tam Venetiae quam Dalmatiae (6), e, se questo prowedi- (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., I, 103. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., I, 103. II rimpatrio del patriarca è posteriore a quello del vescovo Cristoforo, ma non va molto oltre i primi mesi del 804, se a quell’anno appartiene (Kandler, Cod. Dipi, istr., I, s. a. 804 ; Documenti cit., I, 60 sgg.) il placito del Risano, al quale il vescovo Fortunato fu presente come il maggior interessato. La data del placito non può esser avanzata, perchè deve essere anteriore al convegno franco-pontificio di Aquisgrana del gennaio 805, nel quale fu discusso il problema aquileiese (M. G. H., Epist., V, 94 ; Documenti cit., p. 68). (3) Kandler, Cod. dipi, istr., I, s. a. 804 ; Documenti cit., I, 60 sgg. (4) Annales regni Francorum, ed. cit., p. 120 sg. (5) Annales regni Francorum, ed. cit., p. 117. (6) Annales regni Francorum, ed. cit., p. 121.