236 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo V. misura che nessuno avrebbe creduta possibile. Dove stessero gli ostacoli era noto soltanto agli interessati. L’ambasciatore veneto Tiepolo designava la condotta dei Borboni nella questione della restituzione come del tutto misteriosa.1 Non essendo jjossibile conoscere nulla di preciso, si fini col credere che la faccenda si svolgesse in modo assai sfavorevole per la Santa Sede.2 I Romani, sempre proclivi alla satira, osservavano beffardamente che il Papa era stato ingannato perfino nel prezzo della soppressione dei gesuiti.3 Le difficoltà per la restituzione di Avignone consistevano in ciò, che il governo francese non voleva rinunziare ai cambiamenti amministrativi che esso aveva introdotti durante l’occupazione. Si trattava specialmente dei parlamenti, i quali erano stati soppressi ad Avignone come nel resto della Francia, e la cui ricostituzione avrebbe significato una sensibile sconfitta del d’Aiguillon. Nè fu possibile ottenere da Clemente XIY una dichiarazione precisa su questo punto.4 A nessuno ciò riusciva tanto opportuno quanto all’antico avversario della Francia, il Tanucci, che aveva subito uno scacco da parte di essa e che ora per parte sua differì la cessione di Benevento. L’aveva ordinata il 25 gennaio 1774,5 del che il Papa lo aveva ringraziato, impartendo gli ordini per la presa di possesso;6 ma due giorni dopo il Tanucci la faceva dipendere dalla cessione di Avignone.7 Di Pontecorvo aveva già preso possesso un commissario pontificio; ma ciò non era potuto avvenire a Benevento, perchè l’arcivescovo Francesco Pacca, che era stato incaricato di prenderne possesso, si trovava assente, e il 13 febbraio 1774 venne a morire.8 A Parigi si era fortemente irritati contro il capo della politica napoletana. Tanto Luigi XY quanto il d’Aiguillon definivano 1 * Tiepolo al doge, 29 gennaio 1774, loc. cit. 2 * Brunati a Colloredo, 22 gennaio 1774, loc. cit. 3 Theiner, Hist. II 468. 4 Masson 237. Sugli sforzi di Clemente XIV per riavere Avignone iti modo simile a quello con cui l’aveva ricuperata Alessandro Vili cfr. * Cifra al Nunzio Doria del 26 gennaio 1774, Nunziat. di Francia 461, Archivio segreto pontificio. 6 * Il Tanucci * informava il 25 gennaio 1774 che la sera stessa sarebbero partiti gli ordini relativi. Archivio di Simancas, Estado 6107. 6 * Orsini a Tanucci, 28 gennaio 1774, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 313 /1058. 7 Theiner, Hist. II 467. La data 17 gennaio, ivi riportata, è errata, mentre l’edizione tedesca (II 465) ha quella giusta. 8 Gams, Series 673; Zigarelli, Storia di Benevento, Napoli 1860, 165. Come successore del Pacca fu nominato Giovanni de Vita, vescovo di Rieti. Se costui, così afferma il Centomani in una * lettera al Tanucci, del 22 febbraio 1774, « non si fosse mostrato terziario [filogesuita], al pari di Mgr. di Liguori vescovo di S. Agata, sarebbe degno soggetto per dottrina e costume ». Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 1223.