Candidatura Pozzobonelli. 43 Il Pozzobonelli aveva comunicato al Bernis che da Vienna lo si era invitato a procedere di concerto cogli inviati borbonici, ma che egli aveva fatto conoscere ad Alessandro Albani soltanto una parte delle proprie istruzioni. Il dare comunicazione al rappresentante ufficiale dellAustria del punto di vista della corte di Vienna poteva certo esser considerato dal Pozzobonelli come suo dovere, ma la frequentazione dei due Albani, dei quali si diffidava così a Vienna come a Parigi, doveva riuscirgli fatale. Il Bernis e lAubeterre sospettarono che egli facesse un doppio giuoco: l’Aubeterre, sul principio, cercò di difenderlo1 e lo mise in guardia, per mezzo dell’inviato straordinario austriaco Kaunitz, dal frequentare gli Albani.2 Ma il Bernis gli lavorava contro: lo accusava di avere la goffa furberia di un parroco di campagna lombardo, di essersi reso sospetto col suo atteggiamento a proposito della Bolla In coena Domini, di comportarsi nel conclave in una maniera che la stupidaggine e l’egoismo potevano solo spiegare.3 Quando poi vennero informazioni sfavorevoli anche da parte dell’inviato napoletano Centomani, la sorte del Pozzobonelli fu decisa: Az-puru e Aubeterre lo condannarono a essere escluso tacitamente,4 e tennero fermo su questo punto, benché più tardi il Bernis e l’Or-sini giudicassero di lui più favorevolmente.5 L’Aubeterre sosteneva che il Pozzobonelli sarebbe stato un papa anche peggiore di quello testé defunto. s Non si trattava ormai più che di tranquillizzare la corte di Vienna sul trattamento inflitto al suo fiduciario. Il Bernis espresse l’avviso che era stato l’imperatore stesso a dargli l’esclusiva proprio col nominarlo fiduciario, poiché, secondo i principi del conclave e 1 Cfr. * Aubeterre a Orsini, 16 aprile, Archivio di Stato di N a p o 1 i , Esteri-Roma 291 /1036; * Orsini a Aubeterre, 18 aprile, ibid.; Carayon XVII 162, Arneth, Maria Theresia IX 40. Secondo quanto affermano i consiglieri aulici di Vienna, il Pozzobonelli più tardi operò « come agente consenziente » e « come promotore » nella soppressione della fondazione benedettina di S. Pietro a Milano e del convento dei Cisterciensi di Morimondo, * Visconti a Pallavicini, 26 marzo e 23 luglio 1772, Nunziat. di Germania 390 f. 87v 199' nell’ Archivio segreto pontificio; Histor. polit. Blàtter CXLV (1910) 39.. * * Aubeterre a Bernis, 21 aprile, in possesso dei gesuiti, De suppressione, g.; * Kaunitz-Rittberg a Colloredo, 26 aprile, Archivio di Stato di Vienna. 3 * Bernis a Aubeterre, 23 e 24 aprile, in possesso dei gesuiti, loc. cit., f. 4 Vedi sopra p. 29. 5 * Bernis a Aubeterre, 25 aprile, in possesso dei gesuiti, loc. cit.; * Bernis a Choiseul, 26 aprile, ibid.; * Orsini ad Azpuru, Archivio di Stato di Napoli, C. Farnes. 1501. 6 * Aubeterre a Bernis, 25 aprile, in possesso dei gesuiti, loc. cit. (cfr. Carayon XVII 167); * Azpuru a Grimaldi, Archivio d e 1 -l’Ambasciata di Spagna a Roma, Registro 108.