80 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo II. distrarsi giocando a bigliardo, o, quando il tempo era buono, a bocce nel giardino del Quirinale o a Villa Patrizi.1 Un altro svago che il Papa si concedeva, data la sua tendenza alla pinguedine, era non soltanto quello di far molto moto a piedi, ma anche di cavalcare regolarmente.2 Egli indulse con particolare abbondanza a questo svago quando si recò a dimorare a Castel Gandolfo nell’autunno del 1769. Si era fatto fare un costume corto bianco, stivali bianchi e un cappello tondo rosso: così abbigliato percorreva gli splendidi dintorni di Castel Gandolfo, salutato dai contadini con gran giubilo, perchè aveva fatto togliere una gabella.3 Nel cavalcare soleva spronare in tal modo il cavallo che il suo seguito per lo più non riusciva a tenergli dietro, e i suoi famigliari dovettero avvertirlo che si esponeva a gravi pericoli. Da principio questo avvertimento ebbe effetto: un rapporto del 21 ottobre 1769 sul soggiorno del Papa a Castel Gandolfo racconta che egli visitava i Castelli Romani soltanto a piedi o in carrozza, e che inoltre si divertiva a cacciare al ròccolo.4 Quanto fosse opportuno il metterlo in guardia dal cavalcare imprudentemente si vide il 26 novembre, nel solenne possesso del Laterano: in quella grandiosa processione, cui assisteva l’intera popolazione di Roma, i dignitari laici ed ecclesiastici, compresi i cardinali, accompagnavano a cavallo il Papa. Benché si fosse scelto, per ragione di sicurezza, un cavallo del principe Borghese particolarmente mansueto, che il Papa aveva cavalcato due giorni prima, gli applausi rumorosi della folla spaventarono talmente la bestia, che essa, nella discesa dal Campidoglio al Foro Romano, s’impennò non lungi dall’arco di Settimio Severo: il Papa cadde di sella, fortunatamente senza farsi gran male. Si fece dare un bicchier d’acqua, fece un pezzo di strada a piedi e percorse il resto in carrozza sco-pei’ta Ano al Laterano.5 1 Theiner, Hist. I 272. 2 * Azpuru a Grimaldi, 20 luglio e 5 ottobre 1769, Archivio d e 1 -l'Ambasci ata di Spagna a Roma. Anche una relazione in CollecQao III 221 dice che il Papa, fornito di una «sonora e gagliarda voce», camminava svelto come un giovanotto. 3 Berma, 4 ottobre 1769, in Theiner, Ilist. I 273. 4 Relazione dell’inviato di Lucca del 21 ottobre 1769, in Arch. stor. ital. 4a serie XX 382. 5 Sul possesso del 26 novembre 1769, cfr. oltre a Cancellieri 406 ss. c HI espiriti/, de Azara I 368 s., la lettera del Cardinal Bernis del 26 novembre 1769 in Theiner, Ilist. I 253 s., e la * relazione di Azpuru a Grimaldi, 30 novembre 1769 (Archivio dell’Ambasciata di S pa g n a a R o m a), secondo ia quale Clemente XIV riportò una contusione al braccio, che tuttavia guari prontamente. Tipico per la mancanza di critica del Sil-vagni è che egli (La corte e la società Romana I, Roma 1884. 9 ss.) fa prender parte nel corteo anche al Monino, il quale non venne a Roma che nel 1772.