Esecuzione del Breve nei vari Stati italiani. 259 andarono le cose in Francia, dove l’Ordine era stato sì, disciolto, ma i suoi membri non erano stati espulsi dal territorio. Il Breve di soppressione spedito dal Bernis non fu nè munito di regia patente nè registrato nei Parlamenti del regno, perchè l’Ordine, dopo l’editto reale del 1764, non era più considerato come esistente. Tuttavia il governo comunicò il documento a (ibid. II); lo stesso * riferisce il 3 novembre 1773 (ibid.) che le scuole erano state riaperte « con altri soggetti di merito non inferiore ai Soci ». - A Firenze, dove il Breve fu comunicato dal nunzio a tutti i vescovi, con licenza del Granduca, il 28 agosto 1773 (* Viviani a Monino, Firenze, 28 agosto 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma), le disposizioni relative ai beni dei gesuiti crearono da principio difficoltà (* Viviani a Monino, 4 settembre 1773, ibid.), di cui il Granduca faceva dipenderò la soluzione dalle decisioni di Vienna (* Zambeccari a Orsini, 1° settembre 1773, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 312/1057). Cfr. Reumont, Toskana II 167.-A Genova il governo si intese coll’arcivescovo, e il console di Spagna Juan Cornejo fece di tutto per una pronta esecuzione del Breve; vedi le sue * relazioni al Monino del 21 settembre e 4 ottobre 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma e Archivo di Simancas, Estado 5658. - L’esecuzione si compì senza intoppi a Modena, nel cui Archivio di Stato sono numerosi documenti al riguardo. Cfr. Dan vi la t Collado III 533. - Le difficoltà sorte a Parma furono presto superate (ibid. 546 s.). - Diverso fu il caso nel Regno di Sardegna (ibid. 552; * Tiepolo al doge, 11 e 18 settembre 1773, Archivio di Stato di Venezia); tuttavia l’inviato di Spagna Aguilar, appoggiato dall’incaricato d’affari pontificio, ottenne che il Breve cominciasse ad avere esecuzione a fine settembre (* Aguilar a Monino, 27 agosto, 22 e 29 settembre, 1 e 6 ottobre 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma; * Monino ad Aguilar, 2 ottobre 1773, ibid. e Archivio di Simancas, Estado 5345). Il 7 ottobre il * Monino era in grado d’informare il Grimaldi che a Torino « va todo ya felizmente » (ibid.). - Caratteristico fu il contegno di Venezia, sul quale l’inviato di Spagna Squillace dà esatte informazioni. Dapprima, subito dopo la pubblicazione avvenuta a Roma, nessuno si mosse (* Squillace a Monino, 28 agosto 1773, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma), perchè il Senato era in attesa di aver comunicazione ufficiale del Breve di soppressione (*lo stesso allo stesso, 4 settembre 1773, ibid., e *a 'ìrimaldi, in pari data, Archivio di Simancas, Estado 5783), sicché i gesuiti di Venezia continuarono indisturbati le loro funzioni (* Zambeccari a Orsini, 9 settembre 1773, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 312/1057). Lo Squillace * scriveva al Monino l’il settembre 1773 (loc. cit.) che se a Venezia si fosse arrivati all’esecuzione, ciò non sarebbe avvenuto per far piacere a Roma, ma per il proprio vantaggio. In seguito a tali notizie il Monino si diede da fare a Roma per ottenere che il Breve fosse spedito a Venezia in via ufficiale, e raggiunse lo scopo (* Monino a Squillace, 11 settembre 1773, ibid.). A metà settembre il nunzio di Venezia consegnò il Breve (* Squillace a Grimaldi, 1S settembre 1773, loc. cit., Estado. 5783), e in seguito a ciò furono dati ordini per la pubblicazione, mentre i gesuiti continuavano l’opera loro indisturbati (* Squillace a Monino, 25 settembre 1773, loc. cit., e * a Grimaldi, in pari data, loc. cit., Estado 5783). Finalmente, verso la fine del mese, fu pubblicato un decreto per l’esecuzione del Breve di soppressione, disponente nel modo più minuto tutti i particolari