CAPITOLO VI. La prima spartizione della Polonia e la sorte dei cattolici nei territori separati. - Il febronianismo in Germania. 1. Nel nord-est dell’Europa il regno elettivo polacco-lituano si avvicinava a gran passi alla rovina. La guerra civile tra le truppe governative russoiìle da un lato e la confederazione patriottica di Bar dall’altro, l’invasione degli Haidamaki e la guerra russoturca dall’altro portarono in quasi tutte le regioni del paese stragi e devastazioni. Ogni tentativo di ristabilire la pace fallì dinnanzi all’inazione delle altre potenze europee e all’intrasigenza dei Moscoviti. Stanislao Poniatowski, sentendo già vacillare il suo trono e disperando di ogni aiuto esterno, si ridusse sempre più a dipendere dalla volontà russa, gl’interpreti della quale a Varsavia dapprima il Wolkonski successo come inviato russo al Repnin, poi, a partire dal 1771, il Saldem, procedevano con brutale risoluzione. Tuttavia tra la nobiltà polacca andavano ricostituendosi ovunque delle piccole confederazioni, e tra le continue lotte intestine la confusione aumentava all’infinito. Dichiarazioni e proteste piovevano da ogni parte;1 il re rivolse un appello invocando la pacificazione,2 ma fu come parlare al vento. Il nunzio Durini riferisce ampiamente a Roma3 intorno alle alterne vicende della guerra, insistendo però di preferenza sulle vittorie dei confederati e dei turchi. Anche nella Prussia polacca si ebbero degli scontri coi Luterani4 e si formarono nuove leghe di nobili in nome della libertà della fede cattolica.5 Nel frattempo si manifestava la spe- 1 Tali i manifesti del 20 e 29 giugno 1769, in Theineb, Monumenta. IV 2, 286 ss. 2 Del 7 luglio 1769, ibid. 290. 3 Vedi le sue relazioni del 28 giugno 1769, ibid. 291 ss. 4 Relazione Durini del 2 agosto 1769, ibid. 299. 5 Lo stesso, 16 agosto 1769, ibid. 302 s.