Il mondo cattolico unanime per la soppressione. 203 Monino informa il Grimaldi che il Papa è inquieto per il ritardo della risposta dell'Imperatrice.1 Anche Carlo III temeva gli scrupoli di coscienza dell’imperatrice,2 e così il Tanucci.3 Il Monino, ancora il 28 aprile, riassume il proprio giudizio colle parole: « Se Vienna si oppone, il Papa non farà nulla », e il 29 riferisce l’ansietà colla quale era attesa la risposta di Maria Teresa, che sarebbe stata decisiva anche per il governo toscano.4 È dunque interamente giustificato il giudizio di uno storico moderno, secondo il quale il servigio amichevole che Maria Teresa rese al re di Spagna, soprattutto per amore dei propri figli, significò il colpo di grazia per quella Compagnia di Gesù da lei tenuta in così gran pregio.6 Nel frattempo in Piemonte al re Carlo Emanuele, simpatizzante per i gesuiti,8 era successo Carlo Amedeo, il quale, trovandosi nelle più strette relazioni coi Borboni, era disposto a compiacerli. 7 Per la Toscana serviva di norma l’attitudine di Vienna; non rimanevano dunque dalla parte della Compagnia di Gesù altro che alcuni staterelli italiani e tedeschi, i quali per la loro scarsa importanza non meritavano di esser presi in considerazione. 8 Ma anche se colà si ebbero manifestazioni importune, queste furono tenute nascoste al Papa; lo zelo dei suoi intimi su questo punto è dimostrato dalla circostanza, che il Buontempi sottrasse brevi manu e consegnò al Mollino le lettere di raccomandazione per i gesuiti di alcuni vescovi tedeschi.9 Se dunque il mondo cattolico sembrava unanime, che valore aveva che alcune potenze acattoliche, come la Prussia, la Russia, l’Inghilterra, sembrassero ben disposte verso i gesuiti ? Per quanto poi riguardava la Prussia, già da tempo le speranze dei partigiani dei gesuiti erano state infrante dalla pubblicazione della lettera di Federico II al D’Alem-bert.10 Benché Clemente XIV sdegnasse i consigli dei cardinali, tuttavia la ripugnanza della maggior parte di essi per la soppressione 1 Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. 2 * Monino a Grimaldi, 6 aprile 1773, ibid. 3 * Tanucci a Carlo III, 20 aprile 1773, Archivio di Simanca s , Estado 3720. 4 * Monino a Grimaldi, 22 e 29 aprile 1773, loc. oit. 5 Duhr, Maria Theresia 210 s. 6 La notizia della sua morte, come * scriveva l’Orsini a Tanucci il 26 febbraio 1773, fu conosciuta a Roma « mercoledì sera ». Loc. cit. Estado 4897. 7 Cord ara 137. In una * lettera al Grimaldi del 1° aprile 1773 il Monino esprime al Grimaldi la sua gioia per il mutamento ottenuto a Torino. A r -chivio d e 11 ’ A m b a s c i a t a di Spagna a Roma. 8 * Nè Vienna nè Torino avrebbero fatto difficoltà per la soppressione, di Genova non c’era da tener conto, scriveva il Tanucci aU’Orsini il 31 luglio 1773. Archivio di Simancas, Estado 6021. 9 Vedi la lettera del Monino citata sopra n. 7. 10 Vedi sopra p. 194.