Congresso dei vescovi elettori di Baviera. 319 gati.1 Nonostante le grandi aspettative, che tale impresa giustificava, essa fallì tuttavia per ragioni personali e tattiche.2 II solo effetto immediato che se ne ricavò fu una certa moderazione nella politica ecclesiastica dell’elettore. Il Papa Clemente XIV aveva fin dall’inizio del congresso incoraggiato l’arcivescovo Schratten-bach con un particolare Breve elogiativo,3 e più tardi lo ringraziò per avergli comunicato dei libelli divulgati contro di lui.4 Clemente XIV non disdegnò nemmeno di rivolgersi direttamente a Massimiliano Giuseppe III e di sconsigliarlo insistentemente dal far causa comune coi tentativi degli elettori renani.5 La maggior contentezza fu tuttavia dimostrata dal Papa alla notizia che Clemente Yenceslao, per influenza del duca del Württemberg Carlo Eugenio, si era ritirato dal complotto ordito dall’arcivescovo di Magonza.6 E finalmente anche quest’ultimo, in un Memoriale del 21 ottobre 1773 espresse al Papa il proprio rammarico per la condotta tenuta in precedenza, e ne ebbe un Breve di ringraziamento, di pochi mesi anteriore alla sua morte.7 1 Ibid. 402-423. 2 Ibid. 431 ss., 658 ss. 3 Theiner, Epist. 121 s. 4 Ibid. 91. Cfr. Theiner, Gesch. I 419 ss. 6 Già fin dal 10 marzo 1770 (Theiner, Epist. 69 s.), poi il 19 gennaio e il 14 marzo 1771 (Hist. II 3 s.). 6 * Cifre all’uditore Rion a Parigi, 14 luglio 1773, Nunziat. di Francia 461, Archivio segreto pontificio, nonché lo scritto del Papa al duca del Württemberg, in Theiner, Epist. 290 s. 7 Del 5 febbraio 1774, ibid. 292.