CAPITOLO IX. Scienze e arti. - Lo Stato della Chiesa. - Malattia e morte del Papa. Più fortunato che nelle sue imprese finanziarie ed economiche, fu Clemente XIV nei suoi sforzi di mantenere alla Santa Sede il primato nel promuovere le scienze e le arti. Di profonda cultura, bibliofilo appassionato,1 procurò di arricchire la Biblioteca Vaticana di opere di recente pubblicazione, specialmente francesi;2 inoltre, fornito anche di gusto artistico, concesse il suo favore a scienziati e ad artisti. Avrebbe senza dubbio fatto anche di più in questo campo, se i torbidi della politica ecclesiastica non avessero impegnato le sue forze migliori. Gli fu tuttavia possibile incoraggiare buon numero di letterati.3 Clemente XIV protesse specialmente, 1 « Sa Sainteté aime les livres de préférence à tout ». Bernis a Vergennes; vedi Corresp. d. direct, de l’Acad. de France XIII, no. 653, p. 29. 2 Masson 275 s. 3 Così nel 1771 Stefano Borgia dedicò al Papa, in nome di Propaganda, VAlphabetum Brammhanicum seu Indostanum Universitatis Kasi del filologo italiano Gio. Crist. Amaduzzi; inoltre il Fattorini gli dedicò la sua storia della Università di Bologna in segno di riconoscenza per il favore pontificio (vedi Iiìv. stor. 1897, 25) e il Renazzi i suoi Elementi di diritto criminale (cfr. anche ibid. 1909, 489; Baumgartner, Weltliteratur VI 553 s.), De Academia Ferra-riensi a Clemente XIV P. M. O. restituta, Ferrariae 1772. È notevole l’interesse personale dimostrato dal Papa per l’edizione del libro 91° delle storie
  • -graphie III 450 ss.); vedi in El espiritu de Azara II 403 la sospensione della stampa avvenuta per via di dubbi nutriti dallAssemani. Cfr. * Albani a Col-loredo, 10 luglio 1773, Archivio di Stato di Vienna. - Il Papa rivolse molte lettere di ringraziamento a dotti che gli avevano inviato le loro opere. Così il 29 luglio 1769 * a Gio. Crist. Trombelli per la dedica delle sue Dissertationes liturgicae et polemicae (« Epist. Clem. XIV » a0 I1' 165, A r -«hivio segreto pontificio); il 6 ottobre 1770 * ad Appiano Buonafede per l’invio dei suoi quattro volumi su Emanuele de Cardona, in cui elogia al tempo stesso il suo proposito di dedicarsi d’ora innanzi alla storia della Chiesa (ibid. a° II 156); il 24 novembre 1770 * ad Angelo Maria Bandini, lodando per i suoi ulteriori propositi e accogliendo di buon grado la dedica dei 8. Epiphanii Opera (ibid. 207); il 9 gennaio 1771 * al canonico Pey di