Peggioramento della malattia cutanea del Papa. 399 a espressioni sconvenienti.1 Le preoccupazioni sopra ricordate continuarono anche nel luglio.2 Il fondatore dei passionisti, Paolo della Croce, col quale Clemente XIV soleva intrattenersi volentieri, esortò il Papa a disprezzare le profezie,3 ma senza successo duraturo; un attentato contro il re di Napoli lo terrorizzò nuovamente.4 Le notizie che il Papa stava bene non venivano credute, perchè dalla cerchia dei suoi intimi partivano continuamente voci pessimistiche. Clemente, così si diceva, si alzava spesso durante la notte e, fatte chiudere le finestre della galleria, passeggiava violentemente su e giù. I Romani non vedevano il Papa che quando questi faceva la sua uscita pomeridiana, e all’infuori del Segretario di stato, del Segretario ai Brevi e del Macedonio nessuno poteva giungere fino a lui. 5 Anche l’assenza di Clemente al solenne funerale celebrato per Luigi XV alla fine di luglio parve cattivo segno.6 Il 9 agosto il Centomani informa che la malattia cutanea, ch’egli designa di nuovo come una specie di lebbra, continua.7 Prima l’umore delle pustole si sfogava al difuori, ma questa volta si ritirò nell’interno del corpo, sì che si temette un avvelenamento del sangue. Invano i medici misero in opera ogni mezzo per richiamare l’umore alla superficie del corpo. Invano gli si misero sostanze calde sul corpo, invano per sostituire la caldura estiva, si accesero 1 Vedi nell’Appendice no. 11 b il * rapporto del Centomani al Tanucci del 12 luglio 1774, loc. cit. 2 * Tiepolo al doge, 23 luglio 1774 (preoccupazioni per la mancata esecuzione del Breve di soppressione in vari paesi), loc. cit., e * Centomani a Tanucci, 26 luglio 1774 (preoccupazioni per lo svolgersi degli avvenimenti ad Avignone), loc. cit. 3 * Centomani a Tanucci, 5 luglio 1774, ibid.: « (Il P. Paolo de’ Passionisti) assicurò il Papa quando lo vidde nella sua cella, stando egli infermo, che detta donna (Bernardina) era una semplice e di buoni costumi, ma gl’altri facevano dirla cose che ne pure s’era insognata di dire; sicché le di lei profezie sono da disprezzarsi, da non tenersene conto; ed in tal modo il Papa si tran-quillizò ». Vedi anche sopra p. 354, n. 11. 4 * Moñino a Grimaldi, 7 e 14 luglio 1774, Archivio d e 11 ’ A roba sciata di Spagna a Roma. Sull’attentato cfr. la * « Relazione officiale» dell’11 maggio 1774 (ibid.), nonché il * rapporto del Tanucci a Carlo III del 24 maggio 1774, dove l’attentato è attribuito ai gesuiti di Ter-racina. Archivio di Simancas, Estado 6107. 6 * « L’aspetto del Papa dimostra essersi perfettamente ristabilito e pure non mancano quei che lo pongono in dubio quantunque siano Palatini, perchè dicono che più delle volte si alza intempestivamente nella notte e serrando le fenestre della galleria si pone a spasseggiare violentemente. Nel giorno esce di buonora per le 21 e ritorna alle 23. Poche volte ha chiamato li due Segretari di Stato e de’ Brevi ed anche Msgr. Macedonio e niun altro ». Cento-mani a Tanucci, 26 luglio 1774, Archivio di Stato di Napoli, Estri-Roma 1224. 6 Masson 291. 7 Vedi nell’Appendice no. Ile. la ‘lettera del Centomani del 9 agosto 1774, loc. cit.