Satire. 173 dal Papa risultò che uu libraio di Bassano Veneto, di nome Re-mondini, aveva approntato la stampa per puro scopo di lucro, e che si trattava della replica di un’incisione apparsa fin dal 1606 collo stemma del Cardinal Arrigoni e riprodotta nel 1765 a Parigi, colla sostituzione dello stemma di Spagna a quello del cardinale sopra nominato.1 Tanto da parte del Papa quanto da parte di Venezia furono fatti vari passi per scoprire il vero autore e dare possibilmente soddisfazione al governo spagnolo.2 Benché in satira, la cual manifesta el odio que tienen sus autores a su sagrada persona, valiéndose V. S. de este acontecimiento como de una nueva razón de la urgente necesidad en que nos hallamos de que S. B'1 cumpla sin mas dilaciones lo que tiene ofrecido, y de que S. M. lo solicite por todos medios hasta lograrlo ». Nella * lettera di elogio scritta dal Grimaldi all’Azara il 12 maggio 1772 per il suo zelo contro l’incisione in rame, questa è chiamata « sacrilego insulto de los Jesuítas », i quali mostrano così « toda la maldad de que son capaces » (ìbid.). Anche il * Roda scriveva l’il maggio 1772, nella sua lettera di ringraziamento al Buontempi a proposito dell’incisione in rame, che l’odio dei gesuiti spagnoli contro Carlo III che vi si manifestava dimostrava la necessità della soppressione (Archivio di Simancas, Estado 688). Anche il * Vincenti informava il 9 maggio 1772 il Pallavicini che il Grimaldi riteneva che autori ne fossero i gesuiti (Archivio segreto pontificio, Nunziat. di Spagna 268 A). Lo stesso * riferisce il 2 e il 16 giugno 1772 che questa opinione perdurava (ibid.), benché il 9 maggio 1772 Isidro Martin avesse * scritto da Venezia che si era scoperto che l’iniziativa spettava a un tal Remondini (loc. cit., Estado 5068). 1 * Azara a Grimaldi, 20 aprile 1772: « En el negocio de la satira que remiti à V. E. par el Correo pasado lie sabido que el Papa haciendo continuar el proceso, ha averiguado haver sido impresa aquella infame estampa en Basano en la imprenta de un tal Remondini, noble Veneto; por lo cual piensa el Papa usar algún oficio de quexa con la República para vendicar la injuria hecha à nuestro Amo. Yo que he observado que se ponía mucho ahinco en averiguar los vendedores y estampadores de esta obra de tinieblas, he insinuado que me parecia mas necesario buscar quien es el autor o autores de ella, por que esto es lo principal que importa saber, conocer y castigar; y me parece la cosa tan clara que supongo se hará assi...» (Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma). Intorno al passo fatto dal Papa attraverso il nunzio e l’ambasciatore veneto affinché Venezia mettesse in chiaro la cosa * riferisce Isidro Martin al Grimaldi da Venezia il 9 maggio 1772, Archivio di Simancas, Estado 5068. Ibid. * Iga-reda a Grimaldi, 4 giugno 1772, nonché * numerosi altri documenti. * Orsini a Tanucci, 23 giugno 1772, Archivio di Stato di Napoli, Esteri-Roma 308/1053. 2 * Msgr. Onorati a Isidro Martin, 7 maggio 1772 (si cerca di scoprire 1 autore), Archivio di Simancas. * Igareda a Grimaldi, 21 maggio 1772 (il nunzio e gli ambasciatori veneti a Roma e a Madrid hanno ottenuto che il Senato compia passi energici), ibid. La * deliberazione dei Pregadi, in data 29 maggio (ibid., Estado 5782) è così concepita: « Ha deliberato il Senato che si dichiari innocente il Remondini e che per giustificazione della Repubblica verso la corte di Spagna sia formata una circolare, la quale dichiari le buone ragioni che ha avute il Governo per supporlo innocente nelle accuse addossategli, tra le quali principalmente quella: Che la stampa gira Roma sin’ da otto anni a questa parte, senza che questa abbia spiacciuto o sia stata