Carattere del nuovo Papa. 75 Frugale e semplice nel cibo, nemico di ogni comodità, ama riposarsi e distrarsi scherzando cogl’intimi. Dolce e amabile di natura, affabile nella conversazione, il suo contegno è notevole per grazia e cortesia. Incline per carattere a concedere grazie, se ne lascia tuttavia facilmente distogliere dalla più lieve suggestione a.1 A questo punto l’autore del documento tocca uno dei lati più funesti del carattere del nuovo Papa: la debolezza e la timidezza, da cui dipendevano in larga misura anche la sua malafede e la sua lentezza nell’azione. « A Clemente XIY - così è detto nelle annotazioni che verosimilmente hanno per autore il Brunati - mancano il coraggio e la fermezza; è incredibilmente lento in ogni sua decisione. Si guadagna la gente con belle parole e con promesse, la circuisce e la incanta; comincia col promettere mari e monti, poi solleva a poco a poco difficoltà e tira in lungo la decisione alla maniera romana, restando da ultimo vincitore. A questo modo tutti finiscono col-l’incappare nella sua rete. Egli è abilissimo, rispondendo agli inviati. nell’eludere ogni decisione; li congeda con belle parole e con speranze, che poi non si verificano. Chi vuole ottenere una grazia deve cercare di averla nella prima udienza. Del resto, poiché egli ama molto parlare, un accorto inviato può scoprire il suo doppio giuoco ».2 Sostanzialmente concordi con questi giudizi di fonte austriaca sono i rapporti del Bernis, se non che questi, con vivacità francese, carica le tinte ed evita di dar rilievo alle luci accanto alle ombre. Fin dal 30 novembre 1769 egli scriveva allo Choiseul:3 «Il desiderio di Clemente XIY è di assomigliare a Sisto Y e di essergli paragonato. È vero che ambedue appartengono allo stesso Ordine e che ambedue hanno avuta la stessa fortuna, ma Clemente XIV non possiede nè i difetti nè il talento di Sisto V. Questi aveva un genio superiore e una grande conoscenza degli affari politici, un gran coraggio con cui moveva con fermezza verso il proprio scopo, e una profonda dissimulazione. Clemente XIV ha ingegno, ma le sue cognizioni si limitano alla teologia, alla storia ecclesiastica e a qualche aneddoto della corte di Roma. La politica gli è estra- 1 * Annotazioni nell’ Archivio dell’Ambasciata d’Austria presso il Vaticano. Il Kaunitz * scrive al Colloredo, il 20 maggio 1769, che quando il Mastro generale delle poste si presentò a Clemente XIV per annunziargli l’intenzione di comunicare per mezzo di corrieri la sua elezione ai suoi parenti, il Papa gli rispose « che fin dal momento che si lece frate non riconosceva più parenti »(Archivio di Stato di ^ i e n n a). Su come Clemente XIV si mostrasse avverso a ogni sorta di nepotismo cfr. anche la relazione dell’inviato di Lucca, del 9 gennaio 1771, in Arch. stor. ital. 4a serie XX 382 s., e vedi Bourgoing I 188 s. - * Annotazioni, loc. cit. 3 Theiner, Eist. I 262 ss.