288 Clemente XIV. 1769-1774. Capitolo V. di rendere praticamente nulla la facoltà largita dalla sovrana. Respinti alcune volte, i vescovi rinunciarono a fare ulteriormente uso di tale concessione umiliante.1 Come dalla cura d’anime, così i padri furono anche esclusi dalla scuola, giacché il « comité jésuitique » non volle affatto ammettere i gesuiti come insegnanti. La commissione scolastica istituita nel 1776 compilò un programma di insegnamento che contemplava la nomina di professori laici o preti secolari in seguito a concorso. Tutti i collegi furono sottoposti a sorveglianza da parte dello Stato. Tale soppressione della libertà d’insegnamento incontrò la muta opposizione del clero. Nel complesso la riforma diede scarsi frutti, non comprendendo nè le scuole popolari nè quelle superiori e non potendo fornire allo Stato un corpo insegnante sufficiente.2 Negli ultimi tempi del dominio austriaco le condizioni della scuola nei Paesi Bassi erano peggiori di quanto fossero prima della soppressione dell’Ordine dei gesuiti.3 Lo scioglimento della Compagnia di Gesù non rispondeva al desiderio della popolazione. Se ne rallegrò soltanto una cerchia ristretta, limitata quasi interamente alle personalità direttive del governo, le quali, come il Nény e i membri della commissione di soppressione, militavano sotto le insegne dell’illuminismo. I vescovi erano in maggioranza favorevoli all’Ordine. Alcuni sacerdoti secolari e regolari, che vedevano nei gesuiti dei rivali, furono abbastanza lieti dell’evento; il popolo non mancò di manifestare ai padri la sua cordiale simpatia. Solo a stento il « comité jésuitique » riuscì a trovare gli agenti per l’esecuzione dei suoi ordini. Ma a una rivolta non si venne.4 Le rendite del patrimonio dei gesuiti si facevano ammontare a 220.000 fiorini. Da principio la commissione aveva pensato di assegnare a ogni membro dell’Ordine la pensione non indiffe- 1 Ibid. 88 s.; * Ghilìui a Macedonio, 7 dicembre 1773, loc. cit. Cfr. il Promemoria del cardinal Pranckenberg unito alle lettera del * Garampi al Pallavicini del 7 marzo 1779, all’ 1, Nunziat. di Germania 426, Archivio segreto pontificio. 2 Bonenfant 162 ss. 3 « A la fin de l’ancien régime l’enseignement belge, privé des Jésuites, était plus pitoyable qu’avant leur chute: le prestige de la Compagnie de Jésus s’en trouva fortifié dans bien des esprits ». Bonenfant 165. 4 Ibid. 165 ss. «Le 19 de ce mois, lorsque l’on sçut, à n’en pouvoir plus douter, que le lendemain il n’y auroit plus de Jésuites, on alloit en foule à leur église; jamais n’avoit-elle été plus remplie, nombre de personnes devoient rester sur la rue; on voulut entendre leurs dernière voix sur la chaire de la vérité; on voulut avoir leur dernier salut; c’était précisément qu’on le faisoit pour les agonisans, on plaignoit ou pleuroit les pauvres Pères; on se plaignoit encore plus hautement du Pape ». Relazione del commissario Luytgens, 23 settembre 1773, sulla soppressione a Roermond, in Bonenfant 67,'"n. 1.