Intrighi di Tanucci. 127 La lettera del Papa a Luigi XV, contenente la promessa incondizionata della soppressione, poteva essere di utilità all’intera questione, come prova della rettitudine della condotta così del Bernis come del Papa. Era tempo che il Bernis potesse aver in mano un siffatto attestato, perchè l’astio che si nutriva contro di lui a Madrid, e che lo Choiseul credeva fosse stato messo a tacere, era salito al più alto grado. L’inviato di Spagna, a Parigi, De Fuentes, aveva il 9 settembre 1769 dato lettura allo Choiseul di un dispaccio in data 28 agosto, il quale si esprimeva nel modo più aspro intorno al contegno del cardinale, che minacciava, era detto, di distruggere le buone relazioni tra Madrid e Parigi. « Questo cardinale » dice più oltre il documento « è ripieno o di ignoranza o di malignità mischiata con un interesse segreto. Per parte mia ritengo che sarebbe meglio per Sua Eminenza che noi potessimo credere soltanto che in questo affare egli agisce come uno sciocco ».x Lo Choiseul non mancò, scrivendo all’inviato di Francia a Madrid, il marchese Ossun, di giustificare il cardinale, osservando che questi era pienamente d’intesa coll’Azpuru e che le accuse dovevano provenire da qualche nemico personale. Era di sommo interesse per il mantenimento delle buone relazioni tra Luigi XV e Carlo III lo scoprire la fonte donde derivavano quelle accuse. L’Ossun. che il lungo soggiorno a Madrid aveva reso più spagnolo che francese, non seppe dare l’informazione richiesta; aveva soltanto avuto notizia di una corrispondenza tra Clemente XIV e il confessore di Carlo III, la quale peraltro riguardava soprattutto la beatificazione di Maria di Àgreda e la definizione dell’immacolata Concezione.2 Più fortunato fu il Bernis: egli riuscì a scoprire che l’accusa partiva dal Tanucci, il quale mirava a dividere il Regno di Napoli da Roma non solo politicamente, ma anche ecclesiasticamente. Per questo scopo Benevento avrebbe dovuto essere strappata al Papa, il tesoro dello Stato essere rimpinguato mediante l’incameramento delle abbazie, e i vescovi essere nominati dal re. Il Tanucci temeva, se al Bernis fosse riuscito di risolvere felicemente la questione dei gesuiti, di non poter più pescare nel torbido.3 Pertanto non si stancava di intrigare a tutta possa come con- 1 Masson 155 ss. 2 Ibid. 156. Il Grimaldi aveva trasmesso all’Azpuru, con * lettera del 19 settembre 1769 da Sant’Ildefonso, la lettera di Carlo III relativa a Maria d’Àgreda e all’immacolata (Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma). Il 7 settembre 1769 Clemente XIV aveva * Scritto al Re di Spagna sul corso della causa Palafox e insieme raccomandato all’esame ilei giudici ecclesiastici una lettera del vescovo di Barcellona (Archivio-di Simancas, Estado 4977). 3 Masson 157.