Prima udienza di Moñino. 177 tore di Spagna ebbe invece un’esauriente conversazione col Bernis, la quale tuttavia lo soddisfece molto poco, benché il cardinale non mancasse nè di prodigargli ogni sorta di amabilità nè di giustificare la condotta fino allora tenuta. Alla domanda del Moiìino, che cosa in realtà volesse il Papa, e se esitasse per debolezza oppure avesse mutato parerò, il Bernis non seppe rispondere che con frasi insignificanti. Il Mollino gli dichiarò, con una chiarezza che non lasciava adito a dubbi, che Carlo III non avrebbe mai modificato il proprio punto di vista rispetto ai gesuiti; nel comune interesse si doveva ora arrivare finalmente a una conclusione. Da tre anni ci si trovava su una falsa strada, perchè ci si proponeva l’estinzione totale dell’Ordine, ma viceversa si univano a questa altre questioni; bisognava pertanto lasciar da parte il motuproprio e il processo per il Palafox, non concedere al Papa alcuna ulteriore scappatoia, e andare dritti allo scopo.1 Il Mollino trovò piena comprensione di questo piano presso il generale degli agostiniani Vasquez, col quale ebbe un lungo colloquio poco dopo il suo arrivo. Quando il Yasquez osservò che si sarebbe dovuto maneggiare il Papa con dolcezza e soavità come un modello di cera e costringerlo a trangugiare l’amaro calice, il Monino gli rispose che ciò appunto stava pensando. Tuttavia il generale degli agostiniani insistè ancora presso l’ambasciatore perchè facesse ogni cosa per liberare colla massima energia la Chiesa dalla peste che la affliggeva da ben due secoli.2 Fin dal principio il Monino prese siffattamente in mano le trattative, che non iniziò in tutti i loro segreti nè il Bernis nè l’Orsini. Il 12 luglio fu ricevuto finalmente in prima udienza, essendo do- Azpuru è disperato; il * 6 luglio aveva ricevuto i sacramenti; il * 7 luglio mori di morte atroce, essendoglisi appiccato il fuoco alle gambe, che erano state fasciate di bende intrise di spirito. Il Moñino gli fece celebrare un funerale sontuoso a S. Maria di Monserrato. Cfr., oltre alla * relazione dell’Igareda del 9 luglio 1772, loc. cit., le * lettere del Contornarli al Tanucci del 7 e 10 luglio 1772, Archivio di Stato di N a p o 1 i, Esteri-Roma 1221. 1 Relazione del Bernis dell’8 luglio 1772 in Theiner, ÍTist. II 212 s. e del * Moñino al Grimaldi del 9 luglio 1772, Archivio di Simancas. Cfr. Masson 205 s. 2 * Vasquez a Roda, 9 luglio 1772: arrivo del Moñino il 4 « a las nueve y inedia de la noche ». Visita al Vasquez e informazioni pratiche. La fine della « arrenguilla » era stata: « Pero tras la suavidad y dulsura es necesario hacerle ver al Papa como en bosquejo, y a lo lexos el cáliz de amargura que se le hará probar infaliblemente ». Al che il Moñino: « Esto mismo estaba yo actualmente pensando ». II Vasquez aveva poi insistito perchè ogni cosa fosse condotta colla massima energia « para purgar la Iglesia de la peste que por dos siglos la tiene enferma ». Ambedue si erano trovati interamente d’accordo sul piano da seguirsi... Il Moñino conosceva già lo Zelada come « hombre el mas pernicioso al bien de España ...». Bibl. S. Isidro a Madrid, Vasquez II. Pastor, Storia dei Papi, XVI, 2. 12