Documenti inediti e comunicazioni di archivi. 44» les declarations d’un certain éclat, que nous aurons il faire. Le Card. André Corsini seroit notre négotiateur vis-à-vis du Card. Rezzonico, le Card. Malvezzi vis-à-vis des gens les plus sages, le Card. Pozzobonelli vis-à-vis des Oardinaux Milanois et Florentins. In possesso dei gesuiti, De suppressione f.1 b) Orsini a Tanucei. 5 maggio 1769. ... Prima d’ogni altro a tenore del dispaccio del Sigr Marchese de Grimaldi del 7 Marzo, fu esaminato se facendosi l’istanza al Sacro Collegio per la soppressione, puoteva sperarsene un buon esito, e se conveniva farsi, e ponderate tutte le circostanze, concordemente fu risoluto, che non v’era luogo a proporsi ad effetto di non andare incontro ad una negativa, che sicuramente avrebbe data il Sacro Collegio, fondata sulla mancanza di facoltà. Indi si passò a discorrere della promessa in scritto di fare detta soppressione da ottenersi dalli Cardinali Marc Antonio Colonna, Serbelloni e Stoppani, dai due primi in virtù del dispaccio dei 21 Marzo, e dal terzo in seguito all’altro dispaccio degli 11 Aprile del Sigr Marchese de Grimaldi. Su tal proposito, ambedue li Signori Cardinali Spagnoli, e particolarmente il Signor Cardinale de Solis dissero che aveano ordine di non concorrere in alcuno senza questa promessa in scritto, et avend’io interrogato detto Cardinale de Solis, se quest’ordine riguardava, anche il Cardinale Sersale nel caso, mi disse di no; l’interpellai se il Cardinale Sersale era l’unico eccettuato, o vi erano altri, rispose, che ve n’è qualche altro, ma non era ora il tempo di dirlo; non andò più oltre il discorso sopra questo incidente; e riassumendo il principale assunto il Signor Cardinale de Solis fece una longa, e dotta perorazione tad ogetto di dimostrare esser lecita questa promessa. Successivamente prese la parola il Signor Cardinale de Luines, e dottamente perorò, provando che lui la credeva illecita, e simoniaca,, mentre si prometteva il Triregno, e la Sovranità dello Stato Ecclesiastico, purché promettesse una cosa spirituale, cioè la soppressione d’una religione, soggiungendo, che egli non intendeva fansi giudice sul sentimento del Sigr Cardinale de Solis, ma che egualmente neppur egli puotea pretendere di dar giudizio sulla maniera di pensare di due Arcivescovi. Che se li Signori Cardinali Spagnoli vuoleano azzardare il passo, egli non gli avrebbe fatto minimo ostacolo, ed avrebbe osservato un alto segreto, senza però mai mescolarcisi. Che avendogli su di ciò motivato qualche cosa il Signore Ambasciatore di Francia, mandandogli anco nna scrittura, tanto egli, che il Signor Cardinale de Bemis gli aveano risposto coi medesimi sentimenti, interrogandolo anche se aveane preciso ordine dalla Corte, al che il Signore Ambasciatore gli avea risposto, che ordine positivo non l’aveva, ma era stato un suo partico- 1 ^ 26 aprile d Bemis mandò il progetto allo Choiseul (ibid. d.), il 2/ aprile all’Aubeterre (Bemis a Aubeterre, 26 aprile 1769, ibid. f.). Pastor, Storia dei Papi, XVI, 2. 29