234 DELL' HISTORTA 1515 acquilo della città di Brefcia . Haveva il Capitano Ge-nera^e» & 1 Proveditori con Tue lettere aviiato il Senato, Sf»at*. tutti i partì eifere in modo guardati da’ noilri ioldati, che s’era levata ogni opportunità a gli attediati di ricevere il foccorfo , per lo quale haveffero a dipartirfi da’ patti già rtabiliti ; & a quatte cofe prertivafi fede tanto maggiore, perche nel medeiimo tempo era giunto avifo, le genti mandate da’ Francefi in ajuto al noftro campo (le quali erano tre mila fanti Tedefchi , e quattrocento cavalli ) dipartite da Milano etterfi già porte in camino. E per certo da tale faccetto fù levato non poco di riputatane alle cofe della Repùblica, confiderandofi, che coii poche genti raccolte d’huomini del contado, & inefperti della militia, fenza havere nè artegliaria , nè cavalleria, haveffero porto tanto timore ad un’ettercito coli numero-fo, & fornito di tutte le cofe, com’era quello de’Vine-tiani, & de’ Francefi, & tanto maggiormente afpettando-fi in breve tempo nuovi foccorfi, che 1’ havettero coilret-to, deporta ogni fperanza d’ acquiftare la città, a levarli dall* r'uifoc* a^ec^° » & a mutare alloggiamento . Però era da molti lunniato. accufato il Triultio, perche con troppo frettolofo, & importuno coniglio havette perduta l’opportunità procurata con tante fatiche di dar buon fine all’imprefa . Dalle quali voci grandemente commotto dimandò d’ effer da gli fti-pendii della Republica licentiato , con fcufa d’effer richiamato a cafa da fue private facende, per le quali non gli era permetto il poter fermarli più lungamente nel campo Vinetiano . Ma il Senato il quale giudicava la ripu-tatione , & la peritiadi queft’huomo poter effere digran-diffimo ajuto in quella guerra , cercando con molti uffi-cii di raddolcire l’amarezza del fuo animo , gli fcriffe lettere , con le quali inalzando la virtù di lui , affermava d havere nell operationi fue conofciuta molta fede, e molta pronte^a, & havergliene d effe fempre date molte laudi, non riprenfioni : TSLon convenire alla gravità del Senato ad ufan^a del volgo , quando le cofe con buoni configli (uccedevano meno profperamente, rivolgere la colpa nell’ auttore di