420 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 8 e. presso la regina. 1 Parpaglia partì da Eoma il 25 maggio 2 e il 17 giugno era a Lovanio. 3 Per Elisabetta la missione di Parpaglia veniva molto inopportuna. Già da tempo i francesi avevano insistito a Eoma perchè il papa si dichiarasse a favore di Maria Stuart come legittima regina d’Inghilterra. Paolo IV non aveva acconsentito4 e la lettera del 5 maggio 1560 di Pio IY era del tutto fatta per disperdere ulteriori inquietudini. Ma qualora Elisabetta non tenesse conto delle esortazioni del papa e costringesse i cattolici all’apostasia, non era escluso che finalmente a Eoma si mettesse poi mano alle misure più severe ; Pio IV aveva già fatto accenni a questo riguardo. 5 Ora una scomunica poteva avere le più serie conseguenze per Elisabetta. Se anche, date le mutate condizioni, era meno a temere la perdita del trono,che secondo i concetti giuridici medievali era una conseguenza della condanna papale, tuttavia per la scomunica venivano rotte o turbate le relazioni amichevoli coi principi cattolici e poiché l’Inghilterra in parte di gran lunga maggiore era ancora di sentimenti cattolici, potevasi quindi venire ad agitazioni interne. Subito dopo che la nuova della missione d’un nunzio per l’Inghilterra fu resa nota, Elisabetta ebbe un colloquio coll’inviato spagnuolo. 6 Essa protestò d’essere cattolica come lo stesso inviato e chiamò Dio in testimonio, che credeva quanto credevano i cattolici nel suo regno.7 Alla domanda di de la Quadra perchè dunque agisse contro la sua coscienza e inducesse i suoi sudditi all’apostasia dalla vera religione, rispose ch’era per allora costretta a procedere così : che se l’inviato conoscesse lo stato delle cose, certamente la 1 Raynald 1560, a. 43, 45. Una lettera all’inviato spagnuolo in Londra del 10 marzo, ibid. n. 44. 2 Steinherz I, 34. Unschuldige Nachrichten 1723, 15. 3 Kervyn de Lettenhove II, 470. Il viaggio fu per Spira, Colonia, Lo-vauio alla volta di Bruxelles (ibid. 472). Sulla missione di Parpaglia cfr. The North British Beview LII (1870); G. Constant in Mélanges d’histoire offerte à M. Charles Bémonte, Paris 1913, 509-520; C. G. Bayne, Anglo-Bomcm rélat. 15-58-1565, London 1913. 4 Cfr. il nostro voi. VI, 578 s. 5 Pollen, Papal negotìations 46. Cfr. Meyer 36. Giacomo Soranzo avrebbe udito a Vienna, cbe qualora Elisabetta non obbedisse, Francia e Spagna lancerebbero il blocco mercantile contro l’Inghilterra (Turba III, 148). John Sheres scrive da Venezia a Cecil il 18 maggio 1560, che Parpaglia aveva la facoltà di scomunicare Elisabetta e di dichiararla ribelle, ove s’opponesse alle sue richieste. Stevenson, Calendar, Foreign 1560-1561, n. 108, p. 63. 6 de la Quadra a Granvella, 3 giugno 1560, presso Kervyn de Lettenhove II, 440 s. 7 que élla era tan catoliea corno yo y qwe hazia a Dios testigo de que lo que élla creia non era differente de lo que todos los catolicos de su reyno creyan. ibid. 440.