Ritorno dell’ Este a Roma. Vescovi francesi sospetti di calvinismo. 399 che sarebbesi tagliata al Condé ogni speranza del posto di primo principe di sangue regio, e il soccorso alla straordinaria penuria finanziaria mediante il permesso di vendita di beni ecclesiastici. 1 Il compiacente Cardinal legato era sempre stato una spina negli occhi degli spagnuoli, ma tutti i loro sforzi per ottenerne il richiamo naufragarono contro la resistenza di Caterina, alla quale un tale uomo era molto gradito. Allorché ai 22 di aprile del 1563 l’Este prese la via del ritorno sempre di nuovo differita, ciò avvenne di sua propria volontà. Alla fine di maggio egli ebbe in Ferrara col cardinale di Guise un abboccamento, che fu d’importanza per il progresso del concilio. Dopo avere avuto anche a Firenze un colloquio con Cosimo I, il 26 di giugno egli fece il suo ingresso a Roma, dove in breve tornò a farsi notare la sua influenza. 2 Mentre Este dimorava tuttavia in Francia, il papa aveva fatto decisivi passi in un affare importante. Da un inviato veneto viene indicata quale una delle cause principali della diffusione delle novità religiose la circostanza che seguaci più o meno aperti del calvinismo poterono insinuarsi, come in altri posti importanti, così anche nei vescovadi ed abbazie 3 in dipendenza della mancanza di coscienza, colla quale il governo francese abusava dei privilegi largitigli dal concordato. Il tradimento della Chiesa cattolica da parte dei suoi naturali difensori, i vescovi, doveva indurre il papa a procedere. Il suo diritto a questo proposito era stato anche di recente corroborato nella 13a sessione del concilio di Trento. 4 Tuttavia Pio IV non ebbe troppa fretta in questo aliare. Quando sicuri relatori gli ebbero rappresentata come sommamente sospetta la condotta religiosa di parecchi dignitarii ecclesiastici di rango, nominatamente del cardinale Odet de Chàtillon fratello di Coligny e di Jean de Montluc vescovo di Yalence, egli prima di tutto richiese altre più minute informazioni ed anche dopo avutele differì la citazione degli incolpati, confermato in ciò non solo dall’arrendevole cardinale Este, ma eziandio dal rigido cardinale Tournon, protettore dei gesuiti francesi, che ancora nel luglio 1561 consigliarono di aspettare. 5 'Vedi Susta III, 517 s. 2Cfr. Susta III, 7, 63, 120 s., 368, 421 s., 457, 476 s., 481, 517, 550; IV, 16 s., 27, 28; IIiluger, Katharina 312. Secondo la * relazione di Fr. Tonina del 26 giugno 1563, Este arrivò il giorno prima e fece il suo ingresso il 26. A r-chivio Gonzaga in Mantova. 3 Vedi Albkri I 4, 163. Secondo Ranke, Französische Gesch. V2, 78 la relazione è di Michele Soriano. 4 V. la profonda dissertazione di Degert, Procès 64. 5 Vedi Susta 1,189. 209, 221, 225. Sul cardinale Toumon, che mori il 21 aprile 1562, cfr. Kirchenlexikon di Friburgo XI2, 1908 s.; Fouqueray I in varii luoghi. Rabelais aveva dedicato al cardinale Chàtillon il quarto libro del suo Pernia-gruel coi suoi attacchi contro il papa; vedi Bircu-IIirschfeld, Gesch. der francs Lit. I, 249.