Difficoltà in Ispagna. 181 intenzioni del papa. Alla consegna degli atti di Naumburg Pio IV aveva risposto all’inviato : poiché il concilio è convocato per la Pasqua, io debbo mandare legati a Trento, ma intanto essi coi vescovi ivi presenti non terranno alcuna sessione ; il papa attenderà la decisione dei principi cattolici di Germania. Ciò non ostante quando Hosio il 30 marzo nuovamente insistette che destinasse deputati, Ferdinando tornò pur sempre ad appellarsi al suo punto, che attendeva cioè la decisione del papa. Evidentemente non era che un pretesto per nascondere la sua irresolutezza.1 Intanto gravi difficoltà all’accettazione della bolla del concilio erano nate anche in Spagna. Quei teologi contestavano l’elusione della questione se il concilio fosse uno nuovo o la continuazione dell’antico, e volevano che quest’ultima venisse dichiarata in modo del tutto espresso.21 vescovi spagnuoli davano molto peso a questa questione perchè volevano che rimanesse in piedi il decreto conciliare intorno alla subordinazione dei capitoli cattedrali.3 Le rimostranze dei teologi trovarono tanto più ascolto presso Filippo II in quanto che dalla fine del 1560 le relazioni del re col papa erano tese : il gabinetto spagnuolo non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione favorevole di esercitare una pressione su Pio IV.4 Dopo avere trattenuta durante il mese di febbraio una risposta definitiva, finalmente ai 12 di marzo Filippo II dichiarò al nunzio d’essersi risoluto a non accettare subito la bolla e a non mandare ancora i suoi prelati, ma ad aspettare come si SArolgessero le cose in Germania e Francia e frattanto a sottoporre al papa i suoi desi-derii per il cambiamento della bolla.5 A tale scopo nel marzo fu mandato a Eoma Don Juan de Ayala. Egli aveva l’incarico di chiedere a Pio IV l’espressa dichiarazione, cbe colla bolla del 29 novembre 1560 non era convocato un nuovo concilio, ma la continuazione del Tridentino, come il re aveva ognora presupposto in tutte le trattative.6 De Ayala arrivò a Eoma il 16 aprile 1561 e il dì seguente ebbe un colloquio col papa.7 Poiché era escluso che i vescovi spagnuoli comparissero al concilio prima d’un accordo con Filippo II e così era diventata necessaria una proroga dell’inizio del concilio, Hosio ai 16 d’aprile ricevette la nuova istruzione di non più spingere l’imperatore all’invio immediato di deputati a Trento, ma solo di chiedere di lCfr. Steinherz I, ci s.; 228 s.; 235 s. 2 Cfr. DÖllinger, Beiträge I, 348 e Colección de docum. inéd. IX, 97. 3 Vedi Sickel, Konzil 185, 189, 209 s. 4 Cfr. Rei mann, Unterhandlungen 619 s.; Susta I, 15 s., 172. 5 DÖllinger I, 355 s. 6 V. la Instrucion secreta a D. J. de Ayala del 13 marzo 1561 presso DÖllinger I) 358 s.; cfr. Colección de docum. inéd. IX, 94., 7 V. * Avviso di Borna del 18 aprile 1561, Urb. 1039, p. 268, Biblioteca ^ a tic an a. Cfr. Cai. of State Papers, Foreign 1561-1562, 64; Susta I, 16.