La difesa dei Carafa. 117 lui essendo egli stato quegli che aveva reso inevitabile la guerra : mentre poi Paolo IV prosegui scopi ideali, indubbiamente guidarono lui in prevalenza fini egoistici. Ma se anche la parzialità dei giudici influì nel processo e si accusò il cardinal Carafa di cose, di cui era innocente o non da solo colpevole, rimasero tuttavia in numero bastante dei delitti, che giustificarono un procedimento severo a suo riguardo.1 Il 5 ottobre furono comunicati in copia al cardinale Carafa gli atti del processo. La legge soleva in simili casi concedere ai detenuti in carcere preventivo, perchè preparassero la loro difesa, 20 giorni, che potevano aumentarsi di 15 e poi anche di altri 10. A tale fine dovevasi dar loro anche una copia degli atti dell’istruttoria. Era inoltre concesso ai carcerati di trattare, in presenza tuttavia di un notaio, non soltanto coi loro difensori, ma eziandio con tutti i loro nemici e di proporre esami di nuovi te-stimonii. 2 Fra gli avvocati dei Carafa era in prima linea il famoso Marcantonio Borghese, che al suo tempo aveva difeso efficacemente anche il cardinale Morone contro le accuse dell’inquisizione romana. 3 Con lui si fa il nome pure di altri, dei quali pare che il napolitano Felice Scalaleone fosse il più attivo e impavido.4 Esistono tuttora i diffusi pareri, nei quali questi giuristi illustrarono le accuse sollevate contro i Carafa. Dieci per ciascuno riguardano la difesa dei due cardinali, altri otto quella del duca di Paliano. La più facile fu la difesa del cardinale Alfonso. Il peggio, che gli si potè provare fu che in rapporto alla uccisione di Violante avesse taciuto. L’arricchimento alla morte di Paolo IV non aveva certamente oltrepassato i limiti di quanto si usava in simili casi. 5 Per ciò che riguarda le accuse politiche rivolte al cardinale Carlo, secondo le quali egli avrebbe messo a repentaglio i supremi interessi della Chiesa e dello Stato, lo sforzo dei difensori mirò a dimostrare come il nepote nella qualità di principale ministro di Paolo IV non avesse che eseguito le intenzioni del papa, vigorosamente ricordando anche l’autorità straordinariamente estesa, 1 Cfr. Ancel, Disgrâce 180 s. 2 Vedi Ancel loc. cit. 129 s. Secondo un * Avviso di Roma del 5 ottobre 1560 furono assegnati al cardinal Carafa sette avvocati. TJrb. 1039. p. 206t>, Biblioteca Vaticana. 3 Cfr. il nostro vol. VI, 510 Una lettera del cardinal Carafa al Borghese presso Duruy 418. 4 * « È qui un avvocato di Napoli, huomo di grande stima in quell’essercitio, il quale scrive et parla assai liberamente », riferisce Mula addì 26 ottobre 1560, Biblioteca di Corte a Vienna, Al principio di febbraio del 1561 Scala-leone minacciò di partirsene ; v. * Avviso di Roma del 1° febbraio 1561, TJrb. 1039, p. 245h, Biblioteca Vaticana. 5 Vedi Ancel, Disgrâce 141 s.