402 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 8 6. Guise alla difesa delle libertà gallicane : tosto che si toccassero a Trento i diritti della corona, egli doveva lasciare il concilio con tutti i vescovi francesi. 1 In modo particolarmente sgradito sentì Caterina il minaccioso procedimento contro la regina ugonotta di Navarra, la cui deposizione doveva tornare vantaggiosa al re di Spagna. 2 Era quindi tesa all’estremo la situazione allorché ai 22 di agosto 1563, poco dopo che Carlo IX era stato dichiarato maggiorenne a Rouen, il nunzio Santa Croce si recò a Roma per trattare delle questioni pendenti tra la Francia e la Curia. Santa Croce portava inoltre in nome di Caterina il progetto d’un convegno dei più eminenti sovrani cattolici col papa alla testa. Con questo progetto, che quanto alla forma sembrava innocente, ma nell’intenzione conteneva la « minaccia per nulla equivoca » d’una azione dei principi civili, dovevasi trattenere la Curia dal proseguire la riforma dei principi a Trento e dal punire la regina di Navarra.3 Caterina raggiunse il contrario di ciò che voleva : l’arte politica di Pio IV dimostrossi appieno superiore ad essa. Il papa accolse molto gentilmente la proposta avanzata dalla regina e la fuse col suo precedente progetto d’una lega dei principi cattolici per l’attuazione delle deliberazioni del concilio e per la repressione dell’eresia, sì da. parere che la Francia chiamasse i principi in lizza a favore del concilio e contro gli eretici. 4 Dopo questa vittoria diplomatica il papa promosse con fermezza e successo la fine del concilio. Nè perdette di vista la punizione della regina di Navarra e dei vescovi francesi eretici. Caterina subì poi un’altra sconfitta diplomatica quando fu rifiutato l’inviato da essa spedito a Roma nell’ottobre. Stranamente aveva la regina scelto a tale ufficio uno dei vescovi accusati, François de Noailles, che era amico di Chàtillon. Noailles non solo doveva sollecitare l’approvazione della vendita dei beni ecclesiastici arbitrariamente già disposta dal governo francese, ma protestare anche contro la deposizione di Jeanne d’Albret e di Chàtillon per essere tali misure in contrasto coi privilegi dei re francesi, col concordato e le libertà della chiesa gallicana, nessun francese dovendo stare a giudizio fuori di Francia. 5 Pio IV si rifiutò risolutamente a ricevere Noailles, così che costui si trattenne intanto a Venezia. Nel frattempo il cardinale Bourdaisière s’adoperò con tutte le forze a Roma perchè i processi degli accusati venissero tenuti in Francia. Anche il cardinale Guise, che trovavasi a Roma, impiegò tutta la sua eloquenza per smuovere il papa, 6 ma Pio IV, 1 Cfr. sopra, cap. 9. 2 Vedi Maecks loe. cit. 42. 3 Vedi ibid. 42 s., 315 s. Cfr. ora anche Susta IV, 239 s.; 253, 266, 554 s. 4 Vedi Soldán II, 184 s.; Mabcks loe. cit. 43 s. 6 Vedi Lettres de Cath. de Médicis II, 417 8. 6 Vedi Legaz. di Serristori 391; Degert 86.