Procedimento contro i vescovi calvinisti. 401 zione dei beni ecclesiastici francesi, avrebbe interceduto per Châtillon.1 Pio IV non pensava di contentarsi del procedimento contro Châtillon, anzi alla fine di marzo manifestò apertamente la sua intenzione di esonerare tutti gli ecclesiastici ugonotti dai loro benefizi. Parimenti la regina di Navarra doveva dichiararsi privata del suo paese, 2 ch’essa s’era adoperata ad obbligare all’accettazione della nuova dottrina col mezzo delle peggiori minacce di costrizione, come la proibizione delle pubbliche processioni sotto pena di morte. 3 Sulla base d’una bolla speciale del 7 aprile 1563 l’inquisizione romana ai 13 dello stesso mese pubblicò mediante affissione in quattro luoghi dell’eterna città un atto che citava entro sei mesi, sotto pena di scomunica latae sententiae e della deposizione, dinanzi al proprio tribunale a giustificarsi contro il sospetto d’eresia otto vescovi francesi. Gli accusati erano Jean de Chaumont di Aix, Antonio Caracciolo di Troyes, Louis d’Albret di Lesear, Claude Eegin di Oloron, Jean de Montluc di Valence, François de Noailles di Dax, Charles Guillart di Chartres, Jean de Saint-Gelais d’Uzés. 4 Ad eccezione di Noailles, l’accusa era pienamente giustificata per tutti.5 Uno soltanto, Caracciolo, chiese grazia al nunzio ; gli altri, appellandosi alle libertà della chiesa gallicana, rifiutaronsi tutti di comparire dinanzi l’inquisizione. 6 II governo francese, che proprio allora offese profondamente il papa procedendo arbitrariamente nella vendita dei beni ecclesiastici e contenendosi equivocamente di fronte alla minaccia ugonotta contro Avignone, 7 coronò il suo atteggiamento ostile prendendo partito per gli accusati. Esso contestò al papa il diritto di sentenziare su simili faccende a Roma. Così, a dispetto della sentenza papale, Châtillon potè osare di comparire a Eouen nell’agosto in abito cardinalizio. 8 Fu pure in quel tempo, che Caterina impegnò il cardinale 1 Vedi la relazione di Zùniga del 3 aprile 1563 presso Döllinger, Beiträge I, 499. Cfr. Raynald 1563, n. 49 e Bull. Som. VII, 247 s., (bolla del 31 marzo); Degert 64 s.; Merlet loc. cit. 12; Susta III, 545, 555. 2 Vedi la relazione di Zùniga ricordata in n. 1. 3 Vedi le prove d'archivio relative presso Dubarat, Le protestantisme en Béarn, Paris 1896. 4 Vedi Laderchi 1566, n. 424 s.; Degert 62 s. La bolla del 7 aprile 1563 in Bull. Bom. VII, 249 s. 5 Vedi la precisa prova presso Degert 66-78. Su J. de Montluc cfr. pure il lavoro troppo panegirista di Reynaud (Paris 1893). V. anche Samaran in Bev. Gascog. 1905. 6 Vedi Degert 80 s. 7 Vedi Susta IV, 470 s.; 474, 481 s.; 484 s.; 486. 8 Vedi Marcks, Bayonne 41; Susta IV, 533 s. Pastor, Storia dei Papi, VII. 26