Ferdinando I ostile alla proposta del concilio fatta dal papa. 141 nione che avessero vigore i decreti di Costanza e Basilea ostili ai papi e che soltanto su questa base fosse possibile una riforma della Chiesa. 1 I consiglieri dell’imperatore come anche il duca Alberto di Baviera giunto a Vienna l’8 giugno seppero far valere con successo il pericolo minacciante da parte dei protestanti di un’invasione nei territorii imperiali per impedire il concilio del papa. Sotto la pressione di questa paura Ferdinando I si fece sempre più esitante. Egli, che ancora nel marzo a mezzo di Scipione d’Arco aveva incitato il papa a raccogliere il più presto possibile il concilio, ora che Pio IV intendeva procedere risolutamente, fece di tutto onde trattenerlo. Approvò il memoriale composto da Gienger perchè venisse rimesso al nunzio,2 memoriale che fa tante riserve ed in parte presenta pretensioni affatto ineseguibili, da apparirne totalmente respinta la proposta di Pio IV. 3 Nell’introduzione di questo esteso documento l’imperatore approva bensì la risoluzione del papa e si dichiara a favore del maggiore acceleramento possibile, ma poi sostiene questa veduta : che, data l’importanza della cosa e la diversità d’opinione dei principi cristiani, almeno il tempo d’un anno sia necessario per preparare il concilio. I dubbii e difficoltà, dalla cui soluzione si fa dipendere un salutare svolgimento del concilio, sono svolti in sei punti : 1. Bisogna eliminare la guerra tra Francia e Inghilterra, perchè la pace universale fra i principi cristiani è necessaria per tenere ed attuare un concilio. 2. Il papa deve procurare che tutte le potenze cristiane, oltre la Spagna, Francia, Portogallo, Scozia, Polonia e Venezia, anche i regni già defezionati dalla Chiesa, come Danimarca, Svezia ed Inghilterra, siano rappresentanti al concilio e che anche tutti siano uditi. In particolare si accenna quanto sia difficile ottenere la partecipazione dei protestanti, le onerose condizioni dei quali avanzate alla dieta di Augsburg nel 1559 vengono annesse perchè se ne prenda notizia. Si sconsiglia dal procedere colla violenza contro i protestanti : l’imperatore promette di nulla omettere per indurli a prender parte al concilio. 3. La presenza personale del papa, la cui lontananza fu molto 1 Cfr. Ritter I, 146; Eder I, 36 s. La polemica nell’opera di Eder, uscita nel 1911 e nel resto così profonda, contro Janssen per falsa pittura del carattere di Gienger, è sorpassata perchè il passo relativo fu da me corretto fin dal 1896 nella 15a-16a edizione del IY volume. 2 Scriptum, C. Mtis in negocio concila nuncio apostolico exhibitum, presso Sic-kel, Konzil 55-69 ed Ehses Vili, 39-51. Cfr. Reimann, Unterhandlungen 596 s.; Voss 58 S.; Ehses, Berufung des Konzils 9; Eder I, 43-47. Del pari che Lowe (p. 72 ss.) Eder a ragione contro Kassowitz (p. i s.) sostiene che ne sia autore Gienger. 3 Giudizio di Steinherz I, lxvii. Cfr. Ehses, Berufung des Konzils 10.