326 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 7 6. dovette essere che il cardinale segretario di Stato usasse della sua influenza presso il papa per portare uomini degni nel Collegio cardinalizio. Nella creazione del 12 marzo 1565 nessuno fu promosso fuorché per suggerimento o col consenso di Borromeo. 1 Anche sul papa stesso l’esempio del nepote non rimase senza influenza. 2 Alla fine di luglio ed ai primi d’agosto 1564 egli riformò il palazzo apostolico: vennero dimessi più di 400 cortigiani oziosi. Già prima era stato nominato un altro maggiordomo: per questo posto ragguardevole Pio elesse un personaggio fino allora non emerso, e che l’ultimo dei cardinali non avrebbe eletto a simile carica nella sua casa. Tutte le dignità di cameriere fuori di Roma, ad eccezione di cinque, abolì il papa e venne limitato il numero dei camerieri segreti e cappellani, dei palafrenieri e delle cavalcature. Calcolossi che per queste riforme il governo della casa pontificia risparmiasse annualmente 20,000 ducati.3 Forse ancor più importanti furono i provvedimenti per il mi- 1 Giac. Soranzo 135. L’arcivescovo di Pisa fu da Borromeo raccomandato pel cardinalato. Sala III, 337 s. “Bascape’ 10, 19. 3 * « N. S. ha fatta riforma de la sua casa et dicono che ha cassato da 400 bocche per fare il ponte di S. Spirito sopra il fiume et domani devesi pubblicare ». Carlo Stuerdo al duca di Parma, 22 luglio 1564, Carte Farnesiane 763, Archivio di Stato in Napoli. * « S. Santità ha riformato il palazzo, id est n’ha cac- ciato 400 bocche ». Girolamo Mei a Latino Latinio, 5 agosto 1564, Biblioteca capitolare a Viterbo. * « S. Beatitudine ha riformata la casa: il primo d’agosto prossimo si pubblicarà del tutto, et fra tanto ha pubblicato un maestro di casa nuovo, il quale è un Don Diodato Parmiggiano suo capellano, il quale sin qui non è stato in tanta eonsideratione che forsi qual si voglia minimo Cardinale si fosse degnato di haverlo per suo maestro di casa. Ha cassato tutti li came- rieri extra muros eccetto cinque che sono mess. Aurelo Porcelaca Bresciano, il conte Porsia del Friulli, il Mandello milanese, mess. Paulo Palucelli Romano et uno di Savoia. Alli camereri secreti oltre che si restringono di numero ha ristretto anco il numero delle bocche et cavalcature et ha cassato disdotto pala-freneri et molti capellani. Et perchè nessuno delli essecutori di questa riforma la publichino prima del dì determinato, per non venir fastidito da questo et quello, gli ha comandato sotto pena di escomunicatione il silentio delli parti-culari. Quelli che intervengono a questa riforma sono, il cardinale Borromei, Altemps et s. Giorgio, il s. Gabrio Scierbellone, il castellano et il maestro di casa di S. S1“ vecchio. Le bocche che si levano sono circa 475, li restanti si dice che saranno seicento, li quali haveranno pane et vino solamente, oltra quelli che haveranno le spese del tutto. L’avanzo che si farà per questa riforma si dice essere di 20 milla ducati ogni anno ». Frane. Tonina al duca di Mantova. 29 luglio 1564, Archivio Gonzaga in Mantova. In una * lettera del 2 agosto 1564 Tonina riferisce dei mille stridi a causa della riforma della casa del papa. Già ai 6 di gennaio 1564 * Carlo Stuerdo aveva scritto al duca di Parma che 8.8 sta per riformar la casa sua et dicono che si allegierà di molte bocche, Archivio di Stato in Napoli, Carte Farnes. 763. Ma allora ciò non fu eseguito. Ludovictjs Bondonus de Branchis Firmanus, Diarium al 2 agosto 1564, Archivio segreto pontificio, Misceli. Arm. 12, 29 s., 374.