554 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 10. che si adoprino per ottenerli: fugga nominatamente la simonia nè la tolleri in altri. Parisetti usa parole molto forti sugli abusi avveratisi fino allora alla corte papale. I peccati dei papi e dei vescovi hanno la loro parte di colpa nella scissura ecclesiastica. Egli stesso nella sua dimora a Roma s’è scandalizzato del fasto mondano e dell’eccessiva sontuosità della corte pontificia. 1 Lo scritto è degno di nota come un segno del tempo ed insieme onorevole per Pio IV, giacché si potè ardire d’esprimere con tale libertà sì gravi verità in un lavoro dedicato a lui. Molto più importante del letterario è il mecenatismo artistico di Pio IV. Ciò che sotto il suo predecessore avevano impedito la guerra colla Spagna, la penuria finanziaria e la sollecitudine per la riforma ecclesiastica, cioè la continuazione da parte della Santa Sede della tradizionale protezione alle arti, fu da lui ripresa con tutto lo zelo. Poiché volentieri bramava passare per un Medici genuino, egli era tutto studio per far onore alla magnifica fama artistica collegata a quel nome. Non potevasi quindi recargli maggior piacere che lodando la sua attività edilizia svolgentesi con vera passione. 2 Dei due architetti di Palazzo occupati da Pio IV, l’uno, il napolitano Pirro Ligorio, aveva già servito il suo predecessore, l’altro, Sallustio Peruzzi, era figlio del celebre Baldassarre; il suo minore assegno prova che stava solo in secondo luogo. 3 La smania di fabbricare di Pio IV tornò di vantaggio principalmente al Vaticano. Numerose armi ed iscrizioni oltre ai registri delle spese nell’archivio di Stato in Roma danno testimonianza dell’estensione che ivi ebbero i cambiamenti intrapresi e le nuove fabbriche, 4 che riguardarono in primo luogo il compimento del Belvedere, ove già da Giulio III i papi avevano preso di preferenza abitazione. Alla fine di agosto del 1561 là erano sostan- 1 Quando fu invitato a udienza, prosegue a dire Parisetti, lo si fece fermare in anticamera e frattanto furono ammessi musicanti e buffoni. Ciò si riferisce certo al tempo di Giulio III (v. il nostro voi. VI, 47). In altri sfoghi Pa-risetti ha ad ogni modo in vista il pontificato di Paolo I V; così ad es., quando bolla i danni del nepotismo o quando osserva che dopo l’elezione molti diventano affatto altri da quel che furono o quando dalla recentissima storia dei papi pretende avere esperimentato quanto siano sconvenienti in un papa scoppii d’ira- 2 Cfr. Girol. Soranzo 76. Giov. Visbroc scrisse da Roma 1’11 dicembre 1562 che Pio IV oscurava colla sua attività edilizia Paolo III; vedi Masius, Briefe 348. Cfr. anche l’orazione funebre di Silvio Antoniano in Silvii Antonicmi Vita a I. Gasiamone 117. 3Vedi le notizie delle *Fabriche Palatine (Archivio di Stato in Roma) presso Friedlànder 124. 4 Vedi Lanciani III, 212 s. Cfr. Panvinius presso Mai, Spicil IX, 368, 379; Let arouilly-Sni il II: Loges. Le iscrizioni presso Forcella VI, 73 s. Un’arnia dipinta di Pio IV sulla parete superiore nel cortile del Pappagallo.