Il giuramento di supremazia e la persecuzione dei cattolici inglesi. 439 dica, scrisse de la Quadra, in cui non si inciti a decollare i cattolici. Cecil pure lavora col suo seguito nello stesso senso. Solo che si osasse, nessun cattolico del paese salverebbe la vita. 1 Ma provvisoriamente non potevasi pensare ad eseguire rigorosamente le leggi di religione. L’ufficio di ricevere il giuramento di supremazia fu riservato ai vescovi anglicani. Per suggerimento di Elisabetta l’arcivescovo Parker diede in una lettera segreta ai suoi suffragane! l’istruzione di non esigere mai per la seconda volta il giuramento prima di averlo messo a cognizione delle circostanze del caso. Proporre nuovamente il giuramento ai vescovi prigionieri, fu vietato con reciso ordine dalla regina. 2 Per la richiesta del giuramento di supremazia i cattolici erano esclusi dal Parlamento e da tutte le cariche onorifiche; essi dovevano venire abbassati a una casta spregiata, essi e la loro religione defraudati d’ogni considerazione. 3 Frequenti prediche sulle usurpazioni del papa e l’orrore della Messa privata vennero formalmente prescritte l’anno 1562 nella visita della diocesi di Winchester. 4 Le più indegne beffe in dispregio dell’antica religione incontravano tolleranza e approvazione ; fin dal 6 gennaio 1559 in una farsa del genere, alla quale presenziava la regina, comparvero cornacchie in abito di cardinali, asini in vesti vescovili mentre lupi simboleggiavano abbati cattolici. 5 Libelli, che uscivano con licenza vescovile, trascinavano nel fango ogni cosa cattolica dell’interno e dell’estero. 6 Ai pesi delle imposte comuni gli inglesi cattolici erano fatti partecipare in misura superiore agli altri sudditi. Inoltre vigeva in Inghilterra il costume, che negli straordinarii bisogni della cassa dello Stato il governo faceva nel paese così detti « prestiti » presso i ricchi privati, dei quali nessuno aspettava il rimborso. In 1 « Nunca los predicadores de aqui hacen sermón en que no inciten al pueblo á degollar á los papistas, y el mismo Sicel y los de su liga nunca tratan de otro, y si osasen, bien creo que no quedaría católico en el Reino que no fuese degollado; pero son muchos los buenos y se venderían caros siempre que á esto se viniese ». de la. Quadra a Filippo II, 10 gennaio 1563, Corresp. de Felipe II I, 464. 2 Lingard VII, 318, Frere 102. 3 Consigliò la cosa Cecil già nel suo Device for thè alteration of religión, presso Btjrnet, Eist. of thè reformation, ed. Pocock, V, 497. 4 Frere 65. 5 Schifanoia, 23 gennaio 1559, presso Brown-Bkntinck VII, n. 10. de la Quadra scrive il 3 ottobre 1562 a Margherita di Parma d’una commedia in cui Pietro Soto, confessore di Carlo V e sotto Maria professore a Oxford, e il reputato teologo Malvenda consigliano il fratricidio (Kervyn de Letxenhove III, 154). Quando però studenti di Cambridge in una commedia arrivarono persino a irridere ai venerandi vescovi prigionieri, ciò fu troppo anche per la regina, che se ne andò coi portatori delle torce e lasciò al buio gli attori. Guzman de Silva a Margherita di Panna, 19 agosto 1564, presso Kervyn de Lettenhove VI, n. 88. 6 de la Quadra a Filippo II, agosto 1561, presso Kervyn de Lettenhove II, 609 n.