210 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 5 a. 27 giugno gli inviati imperiali avevano rimesso alla congregazione generale del concilio una memoria, in cui erano esposti i motivi per cui fu richiesto il calice ai laici per i paesi imperiali. 1 Nella medesima congregazione generale venne introdotto l’inviato bavarese Agostino Paumgarten, che tenne un discorso, nel quale a nome del duca Alberto Y avanzò tre domande : riforma del clero, concessione del calice ai laici e ammissione di coniugati all’Ordine sacro. 2 Nella congregazione generale del 4 luglio anche gli inviati francesi presentarono una scrittura in appoggio della richiesta imperiale del calice ai laici. 3 Pare che precisamente questo insistere da varie parti abbia reso pensierosi molti, che fino ad allora non erano stati alieni a questa concessione. I legati stessi erano divisi d’idee e mediante trattative cercarono di ottenere che la questione venisse messa da parte. 4 I rappresentanti di Ferdinando, Thun e Draskovich, sulle prime persistettero ostinatamente e minacciando nelle loro richieste. Esigevano proroga della sessione e aggiornamento anche degli articoli preparati per la pubblicazione qualora non si potessero insieme sbrigare quelli relativi al calice pei laici. Ma i legati insistettero sul punto, che la sessione avesse luogo e vi si pubblicassero i quattro articoli preparati. Finalmente gli inviati imperiali vi si adattarono colla condizione che nella sessione si dichiarasse, che i due articoli per ora messi da parte sulla concessione del calice sarebbero trattati più tardi a tempo opportuno dal concilio, ciò che poi avverrebbe quando gli inviati lo trovassero buono. Ai 10 di luglio furono riprese a Trento le discussioni sui nove articoli di riforma preparati fino al 25 maggio, che durante i giorni seguenti vennero nuovamente esaminati in quattro congregazioni generali, così che ai 15 di luglio potè fissarsi il decreto di riforma. 5 Al termine stabilito, 16 luglio, ebbe luogo la 27a sessione pubblica del concilio, la óa sotto Pio IV. Celebrò il pontificale l’arcivescovo di Spalato, Marco Cornaro, e tenne la predica il vescovo ungherese Andrea Sbardelato Dudith. Parteciparono alla sessione i 5 legati e il cardinale Madruzzo, 3 patriarchi, 19 arcivescovi, 148 vescovi, 4 abbati, 6 generali di Ordini, 71 teologi e 10 inviati. Vennero pubblicati i decreti sulla comunione sotto ambe le specie e sulla comunione dei fanciulli, in quattro capitoli con 1 Raynald 1562, n. 65. Le Plat V, 346-350. 2 Vedi Theiner II, 39 s.; Raynald 1562, n. 52-54; Le Plat V, 335-345. Cfr. Knöpfler, Kelchbewegung 96 s. 3 Raynald 1562, n. 66. Le Plat V, 366 s. Cfr. Tiieiner II, 45. 4 Vedi la relazione di Thun e Draskovich del 7 luglio 1562, presso Sickel, Konzil 347-349. Cfr. la relazione dei legati del 9 luglio presso Susta II, 221 s. 5 Vedi Theiner II, 51-55; Paleotto ibid. 565 s.