I legati conciliari (Seripando, Hosio). 179 come amico della riforma cattolica. Come tale Seripando lavorò con zelo infocato per riformare profondamente l’Ordine degli Eremiti Agostiniani e purgarlo dagli elementi luterani variamente infiltrati visi. Nel primo periodo del concilio tridentino Seripando rappresentò una parte eminente. La sua uscita in campo diede occasione alle minute discussioni sulla giustificazione, nelle quali poi in verità venne rigettata la sua teoria di compromesso, onestamente pensata, ma sbagliata. Da allora Seripando si tirò addosso la diffidenza della tendenza rigidamente conservatrice guidata da Carafa. Ostilità da questo lato come continua cagionevolezza furono la causa per cui nel 1551 rinunciò al generalato dell’Ordine ed alla partecipazione alle consultazioni del concilio riaperto da Giulio III, per vivere a Napoli intento ai suoi studii. La nomina ad arcivescovo di Salerno nel 1554 gli rese possibile di vivere lungi da Roma nella sua diocesi durante il pontificato di Paolo IV a lui non propenso. Il nuovo papa si ricordò bentosto del fine e temperato dotto, cfiiamollo a Roma e lo accolse nel Sacro Collegio il 26 febbraio 1561. Era parimente una natura di dotto, ma di tutt’altra specie, il vescovo di Ermland, Stanislao Hosio. Quale capo dei vescovi della sua patria polacca contro il penetrante protestantesimo, in parecchie diete e col suo efficace scritto Confessione della fede cattolica, Hosio aveva già prestato eminenti servigi alla restaurazione cattolica quando Pio IV lo nominò nunzio presso Ferdinando I. La sua indole energica, talora aspra, come il suo naturale lento, facevanlo però tutt’altro che adatto a trattative diplomatiche. Tuttavia Pio IV onorò i suoi meriti e la sua dottrina chiamandolo nel senato supremo della Chiesa nella grande promozione del febbraio 1561. La bolla di nomina dei cinque legati conciliari porta la data del 10 marzo 1561.1 La speciale posizione che Ercole Gonzaga, come presidente, doveva assumere nel collegio legatizio, non vi è menzionata, ma trovò sufficiente espressione nelle continue preferenze dategli dalla Santa Sede.2 Nella nomina, compiuta già nel gennaio, degli ufficiali del concilio Pio IV ritornò variamente a quelle forze, che già sotto Paolo III e Giulio III avevano lavorato con successo. Commissario fu eletto 'Presso Raynald 1561, n. 2; Le Plat IV, 697 s.; Ehses VIII, 176. Cfr. Massarelli presso Merkle II, 353; Theiner I, 666; Sickei,, Ronzìi 184. 2 Vedi Susta I, 4. Ivi anche snlla segreteria privata del Gonzaga, che diventò il vero ufficio presidenziale dell’intera legazione. In origine doveva essere primo presidente Puteo; solo dopo la sua grave malattia Gonzaga passò al primo posto. e!?li atti vengono sempre nominati secondo l’ordine della bolla di nomina Gonzaga come primo, Seripando come secondo, Hosio come terzo e Simonetta come quarto presidente.