L’Inquisizione romana. 481 verso questa istituzione fu sotto molteplice rispetto diverso da quello del suo predecessore. La devastazione del palazzo dell’inquisizione alla morte di Paolo IV e le scene selvagge che l’accompagnarono,1 suggerirono al nuovo papa 2 fin nelle prime settimane del suo governo il pensiero d’una riforma dei tribunali di fede consentanea al tempo. Già nella solennità della sua incoronazione corse la voce ch’egli avrebbe abolito addirittura l’inquisizione facendone esercitare i diritti ai vescovi.3 Ora Pio IV non andò invero sì lungi, ma in una congregazione dell’ll gennaio 1560 limitò nuovamente la competenza del Santo Officio al suo campo originario, tanto che spettavano al suo foro solo le cose propriamente di fede, ma non anche simonia, bestemmia e sodomia. 4 Inoltre al principio d’aprile del 1560, chiaramente accennando a Paolo IV, emise una dichiarazione, secondo la quale tutti i censurati, banditi, condannati per eresia potevano proporre il loro negozio a nuovo esame giuridico, non ostante tutte le sentenze dei suoi predecessori. 5 Del resto a supplica degli ufficiali dell’inquisizione, il nuovo papa addì 10 dicembre 1560 confermò tutti i privilegi loro concessi dal suo predecessore il 1° gennaio del primo anno del suo pontificato.6 Una ammonitoria dei cardinali inquisitori in data del 7 gennaio 1561 intimò la restituzione di tutte le scritture rubate nella distruzione del palazzo dell’inquisizione. 7 II cardinale Ghislieri rimase grande 1 Cfr. il nostro vol. VI, 585. 2 Poggiano soltanto su materiale stampato le notizie su Pio IV e l’inquisizione presso Hin'Schius, Kirchenrecht VI, 329 ss., 342, 363, Henner, Päpstliche Ketzergerichte 122, 369, 372, HergenrÖther, Staat und Kirche 607, Phillips, Kirchenrecht VI, 594, Paulus, Hexenwahn 254, Ciaconius III, 873 s. 3 * « Si ragiona che S. S.tà vorrà che sian levate l’inquisii ioni per tutto, lanciandone il carico alli vescovi delli luoghi... et questo acciò non segua più tal disordine come per il passato s’ha visto con gran ruina et vergogna della S. Sede Romana». Avviso di Benna del 6 gennaio 1560, Urb. 1039, p. 114'1, Biblio-tecaVaticana. 1 * Avviso di Bornia del 13 gennaio 1560, Urb. 1039, p. 117, Biblioteca Vaticana * « N. Signore sta bene et il giobbia (11 gennaio) passato tenne congregatione per conto della inquisizione, la quale sarà regolata con quel modo et iustitia che desideravano per il passato i prudenti, cioè che non si tratti in essa se non cose meramente appartenenti alla [he]resia senza mescolarvi dentro nè simonia nè bestemmia o sodomia... » Relazione di Ricasoli in data di Roma 12 gennaio 1560, Archivio di Stato in Firenze. Med. 3279, pagina 555. 5 * « Sua Santità ha declarato che, non ostante ch’alcuni siano o potessero essere incorsi in censura, escomunicatione o altra condemnatione per causa d’alcuna imputazione d’heresia, che possin’essere realditi [sic!] et possono produrre le loro ragioni et sarann’espediti giuridicamente, non ostante tutto quello che per li suoi antecessori potesse esser stato giudicato ». Avviso di Bornia del 6 aprile 1560, Urb. 1039, p. 145, Biblioteca Vaticana. 6 * l>iv. Carrier, t. 191, p. 146, Archivio segreto pontificio. 7 * Editti, Biblioteca Casanatense in Roma. Il 20 settembre 1560 * Pio IV confermò il breve del suo predecessore del 26 giugno 1555 con cui Pastor, Storia dei Papi, VII. 31