Il processo del patriarca d’Aquileia G. Grimani. 495 lati, ai quali doveva conferirsi l’ufficio di giudici, fu concessa ampia influenza agli oratori della Signoria come al patriarca stesso e il papa si dichiarò d’accordo sulla lista presentata.1 La seduta decisiva di questo collegio giudicante ebbe luogo il 13 agosto e ai 17 di settembre fu promulgata la sentenza finale.2 Quando si ripromise maggiore mitezza dall’assemblea tridentina, Grimani fu guidato da giusto intendimento. Anche i giudici tridentini dichiararono che nei due documenti del patriarca non tutto andava bene e nella sentenza definitiva è detto che i due scritti non debbono pubblicarsi perchè in essi alcuni punti sono trattati e illustrati poco esattamente. Del resto gli si passò buono, che alle sue delucidazioni si potesse dare un senso giusto. Quindi fu dichiarato che la lettera del Grimani e la sua apologia non erano nè eretiche nè sospette d’eresia, e neanche scandalose, qualora venissero interpretate in retto senso 3 A Roma, non ostante che il Cardinal Borromeo esprimesse al patriarca le sue felicitazioni, si fu poco contenti tuttavia dell’esito dell’affare. Ad onta di ripetuta insistenza della Signoria 4 Grimani non ottenne neanche ora il cappello rosso. Non lo si riconosceva neppure come legittimo patriarca per non avere ricevuto il pallio da Roma e pensavasi a far pendere di nuovo il suo processo presso l’inquisizione romana. 5 Alla notizia della morte di Pio IV Grimani partì immediatamente per Roma onde far valere presso i cardinali del conclave i suoi diritti come cardinale, a quanto pretendevasi, già nominato, ma ritornò tosto che apprese essere stato eletto il Ghislieri.6 Come il Santo Officio romano, così anche l’inquisizione spa-gnuola entrò spesso in contatto e in contrasto coll’assemblea ecclesiastica tridentina. Allorché il concilio ebbe in mente di invitare a Trento i protestanti, si pensò di estendere nell’ampio salvocondotto da redigersi l’invito a tutti i sottoposti sotto processo dall’inquisizione. 7 1 Carcereri 70 s. 2 Ibid. 75 ss. Bondonus 569 s. Tenore della sentenza presso Carcereri 97-99. Cfr. Theiner II, 410; Raynald 1563, n. 137. 3 Litteras... cum Apologia iunctas non esse haereticas, sew de haeresi suspedas, neqwe sic declaratas esse scandalosas, non tamen dimilgandas propter nonnulla diffidila minus exate in eis traclata et explicata (Carcereri 99). Cfr. A. Batti-stella, L'assoluzione del patr. Giov. Grimani, Cividale 1914. 4Cecciietti II, 54 s., 56 ss., 60 s. 6 Carcereri 80-85. 6 Di fatto Pio V gli rifiutò, come Gregorio XIII, porpora e pallio. Altrettanto fece Sisto V in una seduta dell’inquisizione del 24 ottobre 1585 e impose eterno silenzio al desiderio del patriarca, che morì novantaduenne nel 1593 patriarca d’Aquileia. Precisamente colla sua continua insistenza egli aveva reso vano il voto del suo cuore (Carcereri 85-87). Sull’atteggiamento di Pio V verso Grimani cfr. Gotiiein 527, 539. 7 Cfr. l’abbozzo del salvacondotto presso Susta I, 146.