182 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 4 c. tenersi pronto a farli partire tosto che i vescovi spaglinoli si fossero messi in viaggio per Trento.1 D’altre trattative fu incaricato Canoino, che con istruzione di simile tenore fu rispedito a Vienna il 16 aprile.2 Nello stesso tempo Hosio doveva comunicare all’imperatore che il papa, per rispondere al suo desiderio, era pronto a recarsi al concilio con tutto il collegio cardinalizio appena che ciò gli apparisse conveniente e necessario. Non essendo la cosa possibile al momento, proponeva, che dopo l’inizio del concilio, allo scopo di essere più vicini al sinodo e di sostenerlo, il papa stesso prendesse dimora a Bologna, e l’imperatore a Innsbruck. Canobio rimise la proposta all’imperatore in iscritto. Nella sua risposta del 6 maggio Ferdinando I ricordò i suoi sforzi presso i protestanti, e dichiarò di non avere trascurato nulla che gli spettasse in questa faccenda come imperatore e d’avere già destinato inviati pel concilio : li manderebbe il più presto possibile a Trento. Pel caso che il papa venisse a Trento, promise di rendersi non solo a Innsbruck, ma a Trento stessa. Con ciò Ferdinando aveva pronunziato l’accettazione della bolla del concilio. L’instancabile eloquenza di Hosio aveva cooperato in modo deciso a che l’imperatore superasse i suoi scrupoli e consentisse all’invio di deputati.3 Incoraggiato dal successo ottenuto, il nunzio l’8 e il 18 maggio avanzò anche la domanda di larga portata, che Ferdinando spedisse fin d’allora un inviato a Trento. Non aderì l’imperatore, ma assicurò che i suoi rappresentanti comparirebbero i primi a Trento, però solo allora che le altre potenze avessero dato ai loro inviati l’ordine di partire.4 In questo atteggiamento l’imperatore venne confermato da una lettera di Arco giunta il 25 maggio, che gli trasmetteva il desiderio del papa di procedere in questa maniera senza curarsi dell’insistenza di Hosio.5 Canobio comunicò inoltre all’imperatore, che il papa erasi risolto di far pervenire la bolla del concilio insieme a un breve (del 13 aprile 1561), oltre che al re di Polonia, anche allo zar russo Ivan Wassiljewicz, alla stessa guisa che i suoi predecessori avevano invitato gli imperatori greci a concilii ecumenici. Ferdinando approvò questa missione ed Hosio stabilì che Canobio vi si sobbarcasse. Quando Canobio giunse alla sua corte, il re di Polonia Sigismondo si dichiarò bensì pronto a promuovere il concilio, ma 1 Borromeo a Hosio, presso Steinherz I, 243 s. Cfr. la lettera di Borromeo ad E. Gonzaga presso Susta I, 14. 2 Vedi Steinherz I, cm s.; 251 s. 3 Cfr. Sickel, Konzil 191 s.; 194 s.; Steinherz I, civ, 252; Ehses VIII, 200, 204 s. 4 Vedi Steinherz I, civ, 249, 254 s. 6Vedi Steinherz I, civ s. Sulle ragioni del papa cfr. la relazione dell’inviato porthoghese del 2 maggio 1561 in Corpo dipi. Portug. IX, 236 s.