312 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 7 b. un papa, che in certe cose è il preciso opposto del suo predecessore, o perchè desiderano un cambiamento, o perchè gli errori e trasmo-damenti del papa defunto hanno reso poco benvisto il modo suo di governo. Ma coi sentimenti del capo cambia anche la condotta della corte e molt’altro fin nella vita privata. Perciò mediante contratti ci si vincola solo a vita, e se avviene un’eccezione, gli eredi egualmente vendono subito quanto fu acquistato in Eoma, o perchè con esso non possono avviar nulla o perchè non vogliono rimanere in Eoma.1 Così a Eoma tutto è in continuo movimento, persino case, vie, piazze cambiano spesso il nome, ed anche quelle parti della città, che non hanno nulla da fare immediatamente colla corte, per l’influsso dei circoli che dànno il tono vengono ciononostante trascinate nel vortice. Perciò un amico del Commendone soleva dire che non sapeva se il tempo perpetuamente mutevole in Eoma causasse l’instabilità alla Curia o se l’incessante cambiamento in Curia avesse influenza sul tempo. 2 Così, secondo la frase del Commendone, Eoma quasi non era più una città, ma un luogo dove abitavano a lungo i forestieri, simile ad un mercato o ad una dieta e tutto era in continuo flusso.3 Gente don tutti i pregi e vizi, di cui fu tanto ricca anche la fine del rinascimento, vi affluiscono per tentarvi la loro fortuna ; raggiunta la meta dei loro desiderii, essi distinguonsi dai laici per il possesso di un benefìzio e forse di un ordine sacro, ma non pei loro costumi ; diventarono chierici o prelati prima di conoscere anche solo il nome del loro ufficio. 4 Manca per l’appunto una educazione secondo lo spirito sacerdotale. 5 Come radice la più profonda di tutti gli inconvenienti formatisi alla Curia nel tempo del rinascimento il Commendone designa la secolarizzazione della medesima. Papa e cardinali vogliono troppo rivaleggiare coi principi civili; 6 s’è come dimenticato che lo scopo di tutti gli uffici ed entrate ecclesiastiche è il servizio della religione, e che alla religione può servirsi in prima linea solo mediante coscienza e virtù. 7 Avviene, così, che le cariche e benefici ecelesia- 1 * Discorso 235a. 2 Ibid. 235l>. 3 * si questa città fosse veramente città, et non più tosto una lunga collabi-tatione di huomini forastieri, simile ad uno mercato, overo ad una dieta con uno continuo flusso (p. 245). 4 * essendo prima fatto chierico, o prelato, ch'egli intende pure il nome del- l’officio che prende (p. 237b ). 6 * « Le cagioni principali che spingono fuori del cammino il Pontefice, credo che siano due, la prima, di voler vivere secolarmente et governare an-chora lo Stato nella maniera che fanno i Principi secolari et lagunare thesori, et cercar gloria non conveniente..., la seconda è il poco amore che ordinariamente si suole havere alle cose, che non sono proprio nostre ». Discorso p. 238*. 7 Ibid. p. 236a, 237a.