Le trattative enipontane del Morone con Ferdinando I. La replica imperiale fu recapitata al Morone il 12 maggio. Avevaia egli appena letta, che Ferdinando I comparve per la visita di congedo. I due allora trattarono per altre due ore. 1 L’imperatore dimostrò grande ossequio verso la Santa Sede e la persona del papa, ma Morone non riuscì ad ottenere quanto desiderava. Riportò in parte un completo accordo, che venne anche fissato in iscritto, 2 sui seguenti punti : vanno lasciate da parte le questioni dogmatiche superflue, specialmente' tali, che non siano attaccate dai novatori religiosi. Ai padri del concilio, come anche agli inviati tridentini dell’imperatore rimane piena libertà di sostenere le loro opinioni ; però viene loro interdetto d’allontanarsi dagli oggetti proposti per l’esame e d’offendere nei discorsi il decoro conveniente ed i dovuti riguardi. Il papa lascia intatta al concilio la libertà delle risoluzioni. Oltre al completamento delle riforme già prese il concilio si occuperà ancora in particolare dell’elezione non regolata dei vescovi e delle esenzioni dei capitoli. Si obbligheranno i vescovi alla residenza, componendo per via pacifica la questione sul diritto divino. Appare desiderabile la costituzione d’un secondo segretario del concilio, la cui elezione però spetta al papa e ai legati. In luogo dell’andata a Bologna per l’incoronazione imperiale, al momento impossibile, Ferdinando I promette di conformarsi sì tosto che le circostanze del tempo lo permettano a questo antico e lodevole costume dei suoi predecessori. Oltracciò allora si fece pure oralmente l’accordo, che in caso di vacanza della Santa Sede durante il concilio l’imperatore impegnerebbe tutta la sua potenza perchè rimanesse al Sacro Collegio il suo antico diritto della elezione del nuovo papa. Nessun accordo fu raggiunto sulle deputazioni nazionali, il diritto di proposizione e la bolla sul conclave. Perciò prima della sua partenza ai 12 di maggio Morone fece chiamare a sè anche i due precipui consiglieri dell’imperatore, Seld e Singmoser, ed espose ai medesimi il suo punto di vista in queste questioni pregando di sottoporlo a sua maestà. Non contento di ciò compose anche un memoriale,3 che lo stesso dì fece consegnare pel Delfino all’imperatore. La risposta4 doveva il Delfino rimetterla a Matrei, la prima stazione di posta sulla via del Brennero, 1 Vedi Steinherz III, 299 s.; cfr. 310. Vedi anche SàgmÙller, Papstwalhl-bullen 151. 2 Vedi il Summarium presso Le Pi.at VI, 15; Planck, Anecdota VI, 4 s.; Bucholtz IX, 686. Cfr. Pallavicini 20, 15. 3 Scriptum 0. Moronis super duplica C. 3/tìa presso Planck V, 8 s. 4 Secondo la copia degli atti del concilio dell’ Archivio della Luogotenenza a Innsbruck pubblicata da Sickel, Konzil 500s. L’*ori-ginale nell’Archivio segreto pontif ciò, Concilio 31, n. 90b offre un testo in parte migliore.