Il papa fra i contrasti delle potenze circa il concilio. 149 necessità avevaio spinto alla dichiarazione del 23. Ove l’imperatore credesse di potere ottenere da Francia il rinvio del concilio nazionale fino a che avesse indagato i sentimenti dei protestanti, egli muterebbe secondo i desiderii di lui la sua decisione.1 Quando poi si diffuse la voce, che Pio IV volesse dichiarare la revoca della sospensione senza attendere la risposta dei principi, il papa, richiestone dal conte Arco, risposegli che non aveva mutato il suo proposito di aspettare fino a che l’imperatore e gli altri principi avessero risposto, di nuovo contemporaneamente dichiarandosi pronto a trasferire il concilio in un altro luogo, se ciò sembrasse bene a Sua Maestà.2 TI papa addì 29 settembre manifestò la sua intenzione di riaprire in ogni caso il concilio coll’ordine di prorogare, in vista della partecipazione al concilio ecumenico, l’attuazione dell’obbligo della residenza per i vescovi.3 In contrasto colla politica imperiale e francese Filippo II di Spagna non solo voleva in generale che il concilio venisse indetto e tenuto come continuazione del precedente Tridentino, ma anche in particolare, che si dichiarasse la validità dei decreti decisi a Trento. Ma, dato il sentimento degli altri principi, al papa non pareva opportuno rendere la situazione ancor più difficile con una dichiarazione in questo senso. Però onde non lasciar sorgere in Spagna alcun dubbio sulla sua propria volontà, con una lettera confidenziale del 5 ottobre comunicò al re d’essersi spesso consigliato su questa questione ed essere finalmente giunto a credere che il meglio fosse convocando il concilio nè confermare nè dichiarare invalidi i decreti anteriori, ma sorvolare la questione con parole indeterminate. Ed allo scopo di tranquillare Filippo lo assicurò ch’egli personalmente reputava buono e santo il concilio di Trento, che approvava in particolare il decreto sulla giustificazione e che lo riconoscerebbe anche in un concistoro.4 Lo stesso giorno, 5 ottobre, il papa ricevette a mezzo di Vargas la lettera di Filippo del 14 settembre colla notizia dell’invio in Francia di Antonio de Toledo. Il dì seguente egli nella congregazione cardinalizia elogiò la buona volontà del re battendo nuovamente sulla necessità di convocare sollecitamente un concilio. Poiché quasi tutti i cardinali approvarono la continuazione, si deliberò di annunziare nella prima domenica d’avvento la revoca della sospensione, di nominare legati e di fissare la festa di Pasqua 1V. il proscritto alla relazione di Arco del 24 settembre presso Sickel, Konzil 96. 2 V. la relazione di Arco del 5 ottobre presso Sickel, Konzil 97 s. 3V. Massarelli presso Merkle II, 348. 4 La * lettera di Pio IV del 5 ottobre nell’A rchivio in Simancas, nata per il primo da Yoss 101. Cfr. la lettera di Borromeo al nunzio spagnuolo presso Ehses VIII, 78 s.