434 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 8 e. 1559. La regina ciò facendo rese grazie per la ponderazione e temperanza, che avrebbero distinto le discussioni, e promise di attuare le buone nuove leggi, che allora sarebbero state necessarie per mantenere la pace, la giustizia e l’unità religiosa. 1 I primi passi relativi furono fatti in giugno. L’Inghilterra venne divisa in sei distretti e si nominarono visitatori : costoro erano per le singole contrade tolti per lo più dai nobili, ma ad ogni commissione di visita apparteneva un giureconsulto e almeno un teologo. I visitatori avevano la missione di esigere dappertutto dal clero il giuramento di supremazia e d’introdurre il culto del Common Prayer Boolc. In ogni parrocchia dovevansi istituire ispettori, che dovevano denunziare tutti coloro, i quali senza motivo mancassero al culto. Dovunque poi si dovevano allontanare le reliquie degli antichi usi religiosi, in particolare sostituirsi gli altari con semplici tavole. Dovevansi anzi distruggere nelle case private cassette di reliquie, pitture e immagini. 2 Una serie di altre prescrizioni riferivasi all’ordinamento delle nuove condizioni religiose. 3 Relazioni più diffuse sul corso delle visite si hanno solo dell’Inghilterra settentrionale. Ivi la commissione non trovò in alcun luogo dell’entusiasmo per il nuovo culto, ma in complesso poco s’incontrò di resistenza perseverante. Veramente a Durham, la città vescovile del venerando Tunstall, il capitolo dichiarò quasi uno per uno che la suprema podestà ecclesiastica in Inghilterra spettava al papa; 4 a York un quarto del clero non si presentò al giuramento e similmente le cose stavano a Chester e Carlisle. Altrove però il clero delle parrocchie si mostrò molto arrendevole. La commissione procedette cautamente, diede tempo di riflettere a coloro che rifiutavano il giuramento e non ne depose che pochi dal loro ufficio. 6 1Preke 30 s. 2 Fkere 35 ss. Secondo Prere (p. 39) l’azione del Governo era illegale perchè all’atto di supremazia e di uniformità mancava l’approvazione della convocazione del clero. La giustifica col motivo, che « una rivoluzione religiosa come qualsiasi altra rivoluzione deve osare illegalità tecniche ». 3 Ihid. 4Frere 42. Cfr. Stevenson in The Month LXXIX (1893), 24 ss. 6 Frere 41 s. Creighton ha sostenuto che di 9400 ecclesiastici soli 192 avrebbero rifiutato il giuramento di supremazia. Al contrario, dopo il precedente di J. Forbes in Bevue des quest, hist. LVIII (1895), 456, 517, H. N. Birt (The Eli-zabethan religious settlement, London 1907) dimostra ohe nel 1559 non v’erano che 7500 ecclesiastici circa, e che per gli anni 1559-1565 sono noti per nome ancor circa 700 ecclesiastici che subirono la deposizione. Nello stesso tempo 1934 prebendati scompaiono dalle liste fra giugno 1559 e fine del 1565, senza che si parli di promozioni. Perciò Birt opina che circa 2000 preti rifiutarono il giuramento di supremazia. Però la cosa abbisogna d’ulteriore esame: fin d’ora tuttavia devesi ammettere che la parte maggiore del clero non rimase salda. Cfr. Zeitschr. fùr Kirchengesch. XXXIII (1912), 146 s.; Dublin Revieiv CXLIII (1908), 212 8.