452 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 8 d. dopo la morte della reggente scozzese (10 ghigno 1560) 1 Francesco II e Maria Stuart dovettero arrendersi a negoziati. Quale rappresentante d’Inghilterra andò a Edinburgh Cecil in persona, che abbindolò gli inviati francesi Montluc e Randan e venne a capo d’una pace, della quale egli stesso rilevava il vanto, che per essa si fosse raggiunto in Scozia più di quanto avessero potuto guadagnare colle loro battaglie tutti i re inglesi. 2 In un articolo del trattato sottoscritto a Edinburgh il 6 luglio 1560 Cecil e gli incauti francesi fecero rinunciare a Maria Stuart « per ogni tempo avvenire » l’uso dell’arme inglese, ciò che poteva concepirsi siccome una rinunzia al suo diritto d’erede sull’Inghilterra. Le truppe straniere dovevano ritirarsi e così la Scozia rimaneva aperta ad Elisabetta. Il governo veniva buttato nelle mani degli alleati della regina d’Inghilterra, dei lord seguaci della nuova fede. In assenza della regina di Scozia doveva governare il paese un consiglio di 12 persone, delle quali Maria Stuart poteva bensì fissarne sette, ma solo fra 25 candidati designati dagli Stati. I lord della « comunità del Signore » ed i loro aderenti non sarebbero chiamati in giudizio per gli eccessi degli ultimi anni. Il 1° agosto 1560 sarebbesi radunato un Parlamento, alle cui deliberazioni sarebbe spettata la stessa forza giuridica come se fosse raccolto per espresso comando della reggente. Insieme il patto conteneva anche disposizioni a favore di Maria Stuart e dell’antica religione. Prima dell’apertura del Parlamento una deputazione n’avrebbe chiesto l’approvazione del re e regina. Una commissione scelta dal Parlamento doveva presentare alle due maestà, secondo una disposizione del patto, lo stato della questione religiosa. Vescovi ed altri ecclesiastici danneggiati nel loro possesso avrebbero potuto elevare querela per indennizzo. 3 In realtà queste apparenti concessioni alla principessa del paese ed ai prelati furono senza importanza. Il Parlamento si radunò senza approvazione della regina il 1° agosto 1560, annientò l’antica Chiesa e introdusse per legge di stato il calvinismo. Addì 17 agosto fu accettata una professione di fede abbozzata da Knox e da altri. Ai 23 d’agosto seguì il divieto del culto cattolico; chi celebrasse o udisse Messa, la prima volta era punito con staffilate e colla perdita dei beni, alla seconda trasgressione coll’esilio, alla terza colla morte. Il 24 agosto portò l’abolizione del potere papale per la Scozia. * 1 Sulla data vedi Fleming 216, n. 33. 2 Hosack (I, 51) iùterpreta le parole di Cecil nel senso, che religious sympathy at length 'promised to bring about that which had baffed the power and skill of the greatest monarchs. Cecil well knew that if Scotland remained Catholic, the prospects of a peaceful union were more than ever hopeless. 3Bellesheim I, 420 s. 4 Ibid.. 424 ss. La Confessio Scotiana presso Müller, Bekenntnisse 249 s. L’organizzazione interna della nuova chiesa fu disposta dal Book of discipline sul modello di Ginevra.