Carcerazione dei cardinali Carlo e Alf. Carafa (7 giugno 1560). 109 la circostanza, che ai 4 di giugno ritornò in Eoma Giovanna d’Ara-gona Colonna, l’antica nemica della sua casa. La madre di Marcantonio, che quattr’anni e mezzo prima aveva dovuto fuggire travestita da Roma, fece ora il suo ingresso nella città in trionfo ; molti romani, anche la guardia ed i parenti del papa, le andarono incontro. Il giorno dopo aveva udienza solenne. 1 Ai 6 di giugno ritornò a Roma anche il duca di Paliano. In seguito a favorevoli notizie dalla Spagna egli come il fratello cardinale era del più lieto umore : la sera si diedero bel tempo con musica e danza in compagnia di donne frivole. 2 Per la mattina del 7 giugno era indetto un concistoro segreto in Vaticano, 3 che ebbe luogo nell’ambiente situato fra l’appartamento Borgia e la Sala ducale, ora detta Sala della Guardaroba. I cardinali aspettavano la venuta del Papa quando Aureli Spina, cameriere del cardinale Borromeo, annunciò al cardinale Carlo Carafa che Sua Santità desiderava parlargli. Con lieto sentimento il cardinale seguì il cameriere per una scala segreta verso in sala delle udienze papali, dove il cameriere di servizio lo pregò d’attendere. Entro poco tempo si trovò lì anche il cardinale Alfonso Carafa. Allora il capitano della guardia pontificia, Gabrio Serbelloni, s’avvicinò notificando ad ambedue la loro carcerazione. Mentre Alfonso si rassegnò in silenzio, Carlo animosamente gridò: « Questa è dunque la ricompensa per i miei buoni servigi ! » Immediatamente i due cardinali furono trasferiti per il passaggio segreto a Castel Sant’Angelo. Alla stessa ora il governatore di Roma ed il procuratore fiscale con molti poliziotti coivi ¡.larverò nel palazzo Carafa in piazza N'avona, mostrarono al duca di Paliano un ordine di cattura ed in carrozza lo trasferirono parimenti al Castello. La stessa mattina vennero del pari imprigionati i più eminenti confidenti e belli presso Merkle TI, 345 la carcerazione di del Monte avvenne ob duo homi-eidia swis manibus perpetrata in cimiate Nueerina in Umbria, in personam scilicet patris et filii ibi magistri cursorum, dunt sede vacante, Pauli IV ex Venetiis Urbem citatis equis reverteretur. V. anche le * relazioni di Mula del 27 maggio, 1° giugno e 20 luglio 1560. Cfr. anche gli * Avvisi di Boma del 1°, 15 e 29 giugno (Urb. 1039, p. 162, 169, 176, Biblioteca Vaticana) e le* relazioni di Mula del 27 e 31 maggio e 1° giugno 1560, Biblioteca di Corte in Vienna. 1 V. la * relazione di G. B. Bicasoli del 5 giugno 1560, Archivio distato in Firenze; * Avviso di Boma dell’ 8 giugno 1560, Urb. 1039, p. 165a, Bibliote ca Vaticana; Massarelli 346. Sulla fuga di Giovanna v. il nostro vol. VI, 379. 2 V. in App. n. 9 1’* Avviso di Boma dell’8 giugno 1560, BibliotecaVat -c a n a. 3 Per quanto segue v. la * relazione di G. B. Ricasoli del 7 giugno 1560 in App. n. 8 Cfr.* Aeta consist. Cancell. Vili, 38 e * A eta consist. Cam. IX, 22i,, Archivio concistoriale del Vaticano; inoltre Massarelli 346; Bondonus 534 s. ; la relazione dell'inviato portoghese del 12 giugno 1560 in Corpo dipi. Portug. Vili, 470 s. ; Pogiani Epist. Il, 220 ; Briefwechsel des Kard. O. Trucii-sess 172 s.