«V i y 2. DE L*L’ HISTORIA 151 j publica amica , & confederata di frcuriffimo prefidio . OI-tre ciò a gli Ambafciatori 7 i quali eletti, come fi cliife , alli Rè di Francia , e d’Inghilterra , eifendofi già polli in camino , dopo la morte del Rè Ludovico eranfi fermati in Lione, fù comandato, che doveifero ieguire il loro camino , & date le commiííioni per potere co’I Rè di Francia rinovare la lega . Quelli dunque pervenuti alla Corte, facilmente rinovarono i’amicitia con la confermatone de gli fteffi capitoli della lega fatta per 1’ adietro ; alla quale cofa haveva già il Rè da fe fleffo molta indi-natione, e con tanto ardore trattava delle cofe d’Italia , che quafi in tutti i ragionamenti tenuti con gli Ambafciatori Vinetiani faticavafi di moilrare loro da quali ragioni egli foffe fofpinto alla guerra ; affermando non eife-re per deporre l’armi prima che ottenuto non haveife lo ilato di Milano , e che la República Vinetiana ricuperate le città , che gli erano occupate non foffe ritornata nella priilina fua dignità. Quella rifolutione del Rè eifen-do a Vinetiani gratiffima, & temendo effi , che un tanto ìfkg™* ardore per alcun fubito accidente , come fpeifo avvenire fuole, non rimaneffe eflinto , lodata molto la coftanza, & la virtù di lui , dimoflraro nella preílezza eifere principalmente ripoila la fperanza della vittoria , accioche a* nemici , le forze de’ quali erano all’ hora molto diminuite , dubbiofi & incerti i configli, non foife dato tempo d’ accrefcere le lor genti, & di riprendere ardire ; & che fratanto la città di Crema , la quale conofcevafì per chiara ifperienza , poter eifere di molto commodo alla ricuperatone dello flato di Milano , non correife per alcun cafo maggiore pericolo ; poiché dopò 1’ havere per lo fpa-tio di tanti anni foflenuti gl’incommodi graviffimi della guerra, era già ridotta all’ eilremo , nè più l’afììcuravano le tregue fatte co i nemici , eifendo già molto vicine al fine : onde con certi fondamenti di verità veniva riferito, Proipero Colonna ragunate d’ogni parte le fue genti, apparecchiare di porre l’affedio intorno a quella città ; non eifer il Senato per mancare d’alcuna jdi quelle cole, che >