552 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 10. È cosa degna d’ogni ammirazione, che fra i molti e grandi compiti, che occupavanlo, il cardinale trovasse tempo di darsi pensiero della custodia dei documenti archivistici recenti. Consigliato da lui e da altri, Pio IV in primo luogo ordinò l’impianto dell’Ar-chivio concistoriale e con breve del 15 agosto 1565 impartì al cardinale Mula, che da Venezia era pratico di simili istituzioni, la missione di creare un archivio centrale in Vaticano. Si connette a ciò la ripresa del trasporto delle cose archivistiche da Avignone a Roma, continuato più tardi da Pio V. 1 Fin dal suo primo anno di governo Pio IV s’occupò di rialzare l’università romana 2 Si curò delle sue entrate, 3 della nuova fabbrica e specialmente d’ottenerne buoni professori, il cui numero fu aumentato nel 1561 a 24, nel 1563 a 34. 4 Fra i nuovi creati sono da nominarsi Girolamo Vieimo, Girolamo Politi, Girolamo Pari-setti, Marcantonio Mureto e Silvio Antoniano, che nel 1564 diventò coadiutore del rettore Camillo Peruschi. 5 La nuova fabbrica, che Pio IV assicurò colla creazione del Monte dello studio, fu affidata a Pirro Ligorio. 6 Nello Stato pontifìcio ottenne un’università Ancona nel 1562: 7 con bolla del 6 gennaio 1560 fu ordinata la fondazione d’un’altra a Douai. 8 Per incitamento di Pio IV Filippo II ne eresse una a Dole nel 1561. 9 A quella di Bologna, dopo che «fu riformata e come di nuovo fondata » dal Cardinal Borromeo, legato della città, forono riconfermati i suoi privilegi. 10 Praef. p. lii. Studi e docum. VIII (1887), 12. V. Berne d'hist. ecclés. XI (1905), 524: Merkle I, xix; II, lxxv s. 1 Vedi Dudik loc. oit. 21; Sickel, Berichte I, 13, 16; Müntz, La Bibi, du Vatican, Paris 1886, 115 s. 2 Mula * il 26 di giugno 1560 riferisce: « Nell’ultima congregatione si parlò di risecar le spese superflue e si diede carico a dieci cardinali si che si procurasse di riformare qui un studio di lettere in diverse professioni». Misceli., Arm. 3, t. 24, p. 71, Archivio segreto pontificio. 3 Vedi Rena zzi II, 136. 4 Vedi * Cod. H.-III-62 della Biblioteca Chigi ili Roma. Fr. To-nina * riferisce da Roma ai 29 di novembre 1561: «È gionto anco qui, non hieri l’altro, l’Imola dottore in leggi, qual leggeva a Padova, condotto da S. B"< perchè lega qui, con animo che essa ha di voler far bello questo studio, et di voler far venire de valent’huomini per lettori » Archivio Gonzaga in Mantova. 5 Vedi Renazzi II, 137, 156, 169 s., 175, 181 s., 198 s. 6 Ibid. 138. 7 Vedi Ardi. star. per le Marche e l'Umbria I (1884), 230 s., 254 s. 8 La Bolla (appo Duthilloeul, De l’-wniversité de Domai, Douai 1855, 29) riproduce il breve di Paolo IV, il vero fondatore; vedi Leman, Paul IV et la fon-dation de Vunwersité de Douai, Lille 1912, 10. 9 Vedi Weiss, Papiers de Granvelle VIII, 529. 10 V. Bull. Bonn. VII, 254 s. Cfr. Ciaconius III, 874. Il vicelegato bolognese Donato Cesi chiamò uomini come Carlo Sigonio, Giov. Angelo Papio e fermò il processo aperto contro il giovane Tasso per una pasquinata; vedi Gualandi, Processo fatto in Bologna 1564 a T. Tasso, Bologna 1862; Arch. stor. Hai. N. S.,