La questione del Catechismo e il concilio di Trento. 289 moso manuale ad uso dei parroci, che sotto il nome di Catechismo del concilio di Trento o Catechismo romano ha veduto sempre nuove edizioni ed ha fino ad oggi sì alta importanza per la Chiesa. Allorquando nel 1562 l’imperatore deputò come suoi inviati al concilio di Trento l’arcivescovo di Praga Antonio Brus von Miiglitz e il conte Sigismondo von Thun, dietro proposta del 20 ottobre 15611 del suo consigliere Seld diede loro anche incombenze per la composizione di un catechismo. Nell’istruzione per gli inviati2 si dice : insistano perchè nel concilio stesso si pubblichi un compendio della dottrina cristiana, sia in forma diffusa o sommaria, sia in ambedue le forme, secondo il quale possano regolarsi dottori, parroci, predicatori, maestri e soprintendenti scolastici nei luoghi cattolici. L’arcivescovo Brus ebbe occasione d’avvicinare la cosa la prima volta nella commissione tridentina dell’indice. Le proibizioni dei catechismi nel catalogo di Paolo IV suonavano così generali che poteva quasi credersi essere proibiti tutti i catechismi vigenti. Perciò, come scrive Brus all’imperatore il 28 aprile 1562, la commissione dell’indice deliberò di pregare il concilio perchè si componesse un sicuro e autentico compendio della dottrina cattolica. Tutti gli altri catechismi dovevano poi proibirsi ad eccezione di quello edito dal Canisio, il cui contenuto poteva in massima parte accogliersi nel nuovo catechismo tridentino. 3 Nel celebre libello di riforma dell’imperatore Ferdinando simili richieste vengono ripetute dagli inviati imperiali : il nuovo manuale, vi si dice, toccherà in particolare le dottrine differenziali e per riguardo ai parroci ignoranti sarà scritto in modo chiaro e in istile popolare. Il libro sarà pubblicato in nome del concilio, dell’imperatore, dei principi ed a tutti i parroci, cattolici o no, sarà imposto l’obbligo di non allontanarsi in nulla dai suoi insegnamenti. Fra i molti catechismi di autori cattolici si scelga l’uno o l’altro e lo si introduca come ordinaria suppellettile didattica nelle scuole dei fanciulli. 4 Nel memoriale che fece presentare dai suoi inviati a Trento il 3 gennaio 1563 il re francese fece suo il desiderio d’un catechismo manifestato da Ferdinando. 5 Al principio di marzo del 1563 una deputazione per la questione del catechismo era al lavoro, 6 e poco prima della sua morte 1 Sickel in Ardi, für òsterr. Geschichte XLY (1871), 35. 2 Sickel, Konzil 258. 3 Ibid. 294. La petizione dell’arcivescovo ài Praga al Cardinal Gonzaga del 5 maggio 1562 e la risposta di Gonzaga presso Steinherz, Briefe 59 s. 4 Le Plat V, 252 s. 6 Postulata regis Galline art. 13, presso Raynald 1562, n. 88; Le Plat V, 637. Cfr. la risposta del legato all’art. 29 (Le Plat V, 641). 6 Fin dal 28 gennaio 1562 si parla di questa deputazione, ma nulla si fece di fatto. Fu anche fatta la proposta « di far un catechismo, et con quello tener Pastor, Storia dei Papi, VII. 19