Abusi nella musica ecclesiastica. 299 dappertutto, in qnanto che ovunque esso traluce attraverso la frase musicale; in nessun luogo in quanto che difficilmente appare in qualche luogo espressamente e nella forma originale, salvo al più occasionalmente nel tenore, dove poi immediatamente riscompare nei rigurgitanti giuochi e ondate del contrappunto ». Ma ciò nonostante la cosa aveva anche il suo lato pericoloso. Se Giovanni di Richafort in un Requiem a sei voci fa cantare entro le parole del testo ecclesiastico il versicolo del salmo «mi circondano i sospiri della morte » e poi entro il testo latino e il motivo rituale i due tenori con sempre crescente dolore esclamano a vicenda : e’esi douleur non pareille, questo irrompere violento della più amara passione personale nel severo rito funebre ecclesiastico avrà del commovente, ma difficilmente l’uditore poteva evitare una strana impressione ricordando che nella canzone popolare questo douleur non pareille è fondato sul vuoto della borsa.1 Uno scandalo poi stava già anche in questo, che le varie composizioni di Messe venivano distinte secondo le canzoni popolari sulle quali erano composte e quindi il nome della Messa era dato giusta la parola iniziale d’una nota canzone popolare. 2 Il Requiem di Eichafort può anche servire d’esempio per un’altra particolarità dalla musica d’allora: faeevansi cioè cantare contemporaneamente diversi testi rendendosi così impossibile che l’uditore capisse. In una Messa del grande Giacomo Obrecht è inserita nell’Agnus una preghiera a san Donaziano.3 Matteo Pi-pelare fa recitare contemporaneamente al canto della Messa tutta la storia della vita di san Livino. 4 II geniale fantasiosissimo Niccolò Gombert scrisse un ammiratissimo mottetto intitolato Diversi diversa orant e difatti da quattro diverse voci vengono eseguite allo stesso tempo quattro antifone mariane diverse. 5 Cose simili trovansi molto comunemente nella musica ecclesiastica pretri-dentina. 1 Asibros III, 43. In un pezzo musicale profano Jannequin descrive una battaglia, ove tocca udire l’avanzarsi delle truppe coi loro tamburi e pifferi, il tuono del cannone, il grido di vittoria ecc. Ora egli ebbe lo strano ghiribizzo di convertire questo pezzo bellico in una Messa, che essa pure chiamasi Ba-taille (ibid. 344). 2 Una messa 0 Venus-bant di Gaspare van Weerbeke, Ambros III, 251; La belle se siet di Okeghem, Giov. Ghiselin, de Orto, ibid. 179, 258. Una messa Adieu mes amours e un’altra Baisez-moi, ibid. xiv. Sulla canzone L'homme arme quasi ognuno dei grandi compositori fino a Palestrina e dopo di lui ha scritto una Messa; ibid. 46; II, 450. 3 Ibid. Ili, 182. 4Ibid. 187. 6 Ibid. II, 391 ss.; Ili, 300. In un Ite missa est a tre voci della così detta messa di Tournai (xiii secolo) una voce eseguisce il testo ecclesiastico, una seconda canta una sentenza latina e la terza una canzone francese profana; ibid. HI, 27.