La fabbrica di S. Pietro dopo la morte di Michelangelo. 583 pellito a Firenze sua patria nella cripta dei suoi antenati a S. Croce 1 ed il nepote Lionardo compì la sua volontà. Poiché era da temersi resistenza da parte dei romani, Lionardo trasportò segretamente quale mercanzia il cadavere a Firenze, ove giunse l’il marzo. Il dì dopo, seconda domenica di quaresima, ebbe luogo il trasporto a 8. Croce e il seppellimento. Il presidente dell’accademia fiorentina fece riaprire la cassa: i tratti non mostravano quasi cambiamento alcuno: vestito di damasco nero, gli stivali con sprone ai piedi, un cappello di feltro all’antica in testa, il maestro vi giaceva come se dormisse. Già nei prossimi giorni numerose poesie glorificavano il luogo ove riposava uno dei più importanti artisti, che mai sia vissuto. Allorquando, ai 14 di luglio del 1564, si fecero i solenni funerali a S. Lorenzo, al catafalco si vedeva una pittura di Pierfrancesco Toschi che rappresentava Michelangelo col modello di S. Pietro dinanzi a Pio IV. 2 Per Nanni Bigio è cosa significativa che subito dopo la morte di Michelangelo tornasse a tentare di riavere il posto. Si conserva la sua supplica alla deputazione per la fabbrica di S. Pietro, una mescolanza di umiltà e orgoglio con coperti e aperti attacchi all’incomparabile maestro. 2 II papa a ragione non diede considerazione alcuna al documento. La deputazione per la fabbrica di S. Pietro s’era avvicinata a Pio IV fin dal giorno seguente alla morte di Michelangelo, ma il papa non volle decidere che dopo matura riflessione la questione, chi dovesse succedere al grande maestro. 4 In conseguenza si ebbe una vacanza di quasi cinque mesi. Solamente nell’agosto 1564 venne nominato primo architetto di S. Pietro in luogo di Miche- 1 Vedi Gaie III, 132. 2 Cfr. Vasari VII, 286 s.; Gotti I, 361 s.; II, 159; Gaye III, 133; Esequie del divino Michelangelo Buonarotti celebrate in .Firenze dall'Accademia dei pittori, scultori e architetti nella chiesa di 8. Lorenzo (14 luglio 1564), Firenze 1564; Steinmann, Portrdtdarst. 70 s.; Thode I, 477, 479. Thode ibid. 481 s. adduce anche la prova non avere nulla che fare con Michelangelo il monumento nel corridoio del convento presso SS. Apostoli in Eoma, che rappresenta un uomo adagiato colla testa sostenuta dal braccio sinistro. L’iscrizione sopra il monumento è un’aggiunta posteriore. Sul monumento a S. Croce vedi Pogatscher ìd Bepert. fiir Kunstwissenschaft XXIX, 414 s. e Steinmann loc. cit. 75 s.; ibid. tav. 91: Domenico Passignani, « Michelangelo mostra a Pio IV il modello di S. Pietro », fresco nella casa Buonarroti. 3 Nel * God. Vatic. 3933, p. 57 (B i b 1 i o t e c a V a t i c a n a): di là fu pubblicata da Janitschek in Bepertorium fiir Kunstwissenchajt II, 418 ss. 4 Cfr. la interessante * lettera finora ignota di Fr. Tonina del 19 febbraio 1564, in cui è detto: « È di presente morto Michelangelo Bonarotto, la memoria del quale chi lauda per la eccellente virtù, et chi la vitupera, non per bavere mai voluto allevare sotto di se allievo alcuno che lo imitasse. Questa mattina li superiori della fabbrica di S. Pietro sono stati a S. B.ne per far sostituire in quel luogo un altro, ma essa non si ha voluto risolvere ».Archivio Gonzaga in Mantova.