Lenta ascensione di G. A. de’ Medici. 63 dere i suoi amici salire ad alti posti ecclesiastici: già nel 1542 infatti diventò cardinale il compatriotta Girolamo Morone più giovane di lui di 10 anni. Fu una scuola dura, ma buona quella ch’ebbe a percorrere il Medici, una scuola in cui acquistò una profonda cognizione di uomini e paesi ed imparò a rivolgere l’attenzione in ogni senso.1 Entrato il fratello in parentela col papa, Gian Angelo non poteva più rimanere nella posizione ottenuta fino allora. Ai 14 del dicembre 1545 fu innalzato ad arcivescovo di Eagusa, ove si fece rappresentare da un vicario. Certo solo ora prese gli ordini maggiori. La sua consacrazione vescovile ebbe luogo in S. Pietro il 20 aprile 1546.2 In quel tempo pareva sicura la sua nomina a nunzio in Vienna.3 Quand’eeco sopravvenire il grande mutamento in Germania. Carlo V, risoluto a combattere gli Schmalkaldici, s’alleò il 26 giugno 1546 con Paolo III. Il nepote del papa, Alessandro Farnese, fu nominato legato e suo fratello Ottavio Farnese generalissimo delle truppe ausiliari pontificie.4 L’arcivescovo di Ragusa li accompagnò nella qualità di commissario generale.5 Per tal modo il futuro Pio IV si rese famigliare delle condizioni di quel paese, dal quale aveva preso le sue mosse la grande scissione ecclesiastica. Con ciò il suo orizzonte si allargò sostanzialmente. Nel campo tornò ad incontrarsi col fratello Gian Giacomo, che nella funzione di colonnello generale della fanteria appar- * teneva al quartiere generale dell’imperatore. Quando poi Alessandro Farnese fece ritorno a Roma, Gian Angelo de’ Medici andò con lui. Un breve del 23 luglio 1547 decretò la sua nomina a vi-eelegato di Bologna,6 dove l’amico Morone copriva la dignità di legato. Nel settembre dello stesso anno Medici, alla notizia dell’uccisione di Pier Luigi Farnese, accorse da Bologna a Parma ; la sua energica azione contribuì essenzialmente a salvare quella città ai Farnese.7 Così Gian Angelo de’ Medici dovette passare quindici anni in 1 Cfr. Susta, Pius IV. 23. 2 V. Acta concist. presso Merkle I, 630 ; Susta loc. cit. 27. Quando era arcivescovo di Ragusa, fu dedicato al Medici il * Dialogus de vita ac clericomm moribus andare Marco Antonio Sacco cremonense flamine, nel quale è detto ecclesiastici decus ordinis praesulumque gemma ed è coperto di adulazioni. Cod. lai. lat. ,5679, Biblioteca Vaticana. 3 Cfr. Nwntiaturberichte aus Deutschland Vili, 582 s. 4 Cfr. il nostro vol. V, 535 ss. 6 V. il Tagebuch des Schmalkaldischen Donaukrieges di Viglius van Zwi-chem edito da Deuffel, München 1877, 264. Molte relazióni di Gian Angelo sono utilizzate nei Nuntiaturberichte aus Deutschland IX, 175, 185, 187, 189, 195, 198, 201, 205, 219, 251, 259, 268, 269, 280, 283, 304, 311, 326. 6 Vedi Susta, Pius IV. 28. Cfr. Merkle I, 670. 7 Vedi Girol. Soranzo71 ; Merkle I, 692. Cfr. Nuntiaturberichte ausDeutsch-hnd X, 114, 190.