La questione della residenza dei vescovi portata al concilio. 197 nosceva chiaramente i pericoli, che quella questione celava in sè; tuttavia il desiderio degli inviati di Ferdinando pesò più in conclusione che questi timori.1 Nella seconda metà di marzo le vere trattazioni passarono variamente in seconda linea per solenni ricevimenti e per le funzioni della settimana santa.2 Ai 16 di marzo fu ricevuto nella congregazione generale l’inviato del re di Spagna, Fernando Francisco de Avalos, marchese di Pescara; 3 ai 18 l’inviato di Firenze, Giovanni Strozzi,4 ai 20 gli inviati della Svizzera cattolica, Melchiorre Lussy, bailo di Unterwalden, quale oratore dei sette Cantoni cattolici e l’abbate Gioachino Eichhorn di Einsie-deln quale procuratore dei prelati e del clero dei sette Cantoni ;6 ai 6 d’aprile i procuratori dei prelati e clero del regno d’Ungheria, Giovanni di Kolosvàry, vescovo di Csanàd e Andrea Sbardelato Dudith, vescovo di Knin.6 La discussione, da principio solo sui primi quattro dei 12 articoli riformativi, cominciò nella congregazione generale del 7 aprile.7 Successe allora, che al primo articolo Pedro Guerrero arcivescovo di Granada, il più autorevole oratore per gli spagnuoli, chiese una decisione della questione molto variamente sciolta dai teologi, se l’obbligo della residenza originasse da diritto divino od umano. Chi coll’arcivescovo di Granada votava in questa questione pel diritto divino, pronunziavasi nello stesso tempo per l’opinione, che nell’ordinazione episcopale venisse immediatamente conferita da Dio una certa ancora indeterminata podestà di governo, mentre il papa conferendo un vescovado non avrebbe che designato i sudditi, ai quali dovesse riferirsi tale podestà di governo. Ciò però era combattuto da molti. Date le così profonde diversità di vedute le discussioni dovettero svolgersi altrettanto lunghe che tempestose.3 Nelle discussioni la maggior parte degli spagnuoli, pieni 1 Vedi Eder I, 137 s. 2 Vedi Susta II, 53, 64. Cfr. Pallavicini 16, 4, 2. 3 Vedi Raynald 1562, n. 32-34; Le Plat V, 105-110. Cfr. Theiner I, 694 s.; Bondonus 558 s. V. anche Susta I, 313 sulla nomina solo provvisoria del Pescara. 4 Vedi Raynald 1562, nn. 35-37; Le Plat V, 110-116. Cfr. Theiner I, 695; Susta II, 53 s. 5 Vedi Raynald 1562, n. 38-39; Le Plat V, 116-124. Cfr. Theiner I, 695; Mayer, Konzil und Gegenreformation I, 50 ss. 8 Vedi Le Plat V, 138-146. Cfr. Theiner I, 696; Susta II, 74 s. Il 25 aprile furono ricevuti gli inviati della repubblica di Venezia, Niccolò da Ponte e Matteo Bandolo. Vedi Raynald 1562, n. 42; Le Plat V, 159-162. Cfr. Theiner I, 714; Susta II, 61. 7 Vedi Theiner I, 696 ss.; Paleotto presso Theiner II, 552 s. Cfr. Palla-vicini 16, 4 s.; Susta II, 77 s. 8 Pino allora le congregazioni generali avevano avuto luogo nell’abitazione . cardinale Gonzaga, il Palazzo Tbun: il maggior numero dei partecipanti 6 il caldo crescente della stagione furono la causa cbe dal 13 aprile fosse scelta