120 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 3. Pallantieri comunicò la conclusione della procedura e pregò il papa d’impartire al governatore della città l’ordine di presentare nel prossimo concistoro la sua relazione finale sui delitti di cui giusta il risultato. della istruttoria erano in colpa gli accusati : doveva indi seguire la sentenza. Pio IY assentì ed a causa della prevista lunghezza della relazione stabilì, che nessun altro negozio venisse posto all’ordine del giorno del prossimo concistoro. 1 Quasi due mesi intieri scorsero ancora prima che questo si radunasse. La causa della dilazione va ricercata nelle lettere, che il duca di Paliano dal suo carcere in Tor di Nona 2 indirizzò al papa. La prima di esse ha la data del 17 gennaio 1561. Il duca vi chiede grazia pei suoi figli minorenni, ma nello stesso tempo fa rivelazioni, ch’egli fin allora aveva trattenute per riguardo ai fratelli. Queste confessioni riguardavano l’inizio del conflitto di Paolo IV cogli imperiali, 3 il processo contro i Colonna e special-mente la tragedia di Gallese. In proposito il duca confessa : se ben mi ricordo, la lettera consegnatami dal capitano Vico de’ Nobili conteneva la dichiarazione che il cardinale avrebbe detto di non riconoscermi più per fratello se non mi lavassi dalla faccia l’onta mediante la morte della duchessa. Mostrai la lettera a Leonardo de Cardine e tra lui e me fu Concluso ch’egli l’avrebbe uccisa a Sant’Eutichio sulla strada da Gallese a Soriano. Giunto don Leonardo a Soriano, trovò il conte d’Alife proprio sul punto di volere compiere l’azione, ma glielo impedì. Essi poi mi mandarono Bernardino Olario, al quale risposi come sta scritto nel mio primo costituto. Avrei ben potuto vietarlo, ma dissi che non volevo aver nulla che fare nella faccenda. Era mio vero desiderio lasciare che mia moglie prima si sgravasse : ciò che dissi aveva lo scopo di differire l’esecuzione. Tuttavia la duchessa venne uccisa. Quando appresi la sua morte, ne fui sommamente turbato e la piansi amaramente. Per consolarmi andai dal mio pittore a nome Moragna, uno spagnuolo abitante a Viterbo, incaricandolo di far venire da me a Soriano, ove giacevo ammalato, il padre fra Pietro. 4 II padre venne e con lui mi scusai della morte della duchessa, dicendo che l’onore al cospetto del mondo m’aveva indotto ad acconsentire. Quanto segue non dico per giustificarmi ma esclusivamente per amore della verità. Non avevo ordinato la morte della duchessa, volevo però, precisamente per riguardo al mio onore, che tutti credessero essere ciò avvenuto me vo- 1 \ . Acta consist. presso Gulik-Eubel 38 e Ancel, Bisgrace 143. - Giulio Grandi * notifica ai 16 di gennaio del 1561 che « Hieri l’altra » il duca di Paliano era stato trasferito da Castel S. Angelo a Tor di Nona. Archivio di Stato in Modena. 3 Cfr. il nostro voi. VI, 366 s. 4 Uno dei Cappuccini, che somministrarono alla duchessa gli spirituali contorti alla sua morte ; v. sopra p. 105.